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1 Opinioni per Matrimonio alla moda - Georgette Heyer
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  • margherita123
    Altro che Ladies & Gentlemen!
    opinione inserita da Margherita123 il 24/01/2016
    Ho avuto modo di leggere questo libro, grazie al solito sito di scambi grazie al quale ho modo di leggere tantissimi romanzi liberando contemporaneamente la libreria da testi che non mi interessano più. Siccome Georgette Heyer era un nome che mi frullava in testa da un po' con la sua folta bibliografia, ho deciso di lasciarmi ispirare dalla copertina del romanzo e dal titolo che lascia presagire un frivolo romanzo in costume ed ho scambiato! Il libro di 286 pagine è scorrevole ma non al punto da riuscire a leggermelo in un pomeriggio solo. Ci sono molti dialoghi, qualche intrigo, parecchi cognomi dunque, pur essendo una lettura leggera e spassosa, ogni tanto vi ritroverete a dover far mente locale o a rileggere più volte un dialogo per capire chi dice cosa e l'eventuale senso di una battuta o di un tranello. La protagonista è Horatia Winwood, diciassettenne non particolarmente bella ma molto vivace che pur di far sposare sua sorella Elizabeth con l'amato, le risparmia il matrimonio di convenienza con il bel Rule, ricchissimo, pigro e sciupafemmine. Horatia, più sfrontata che mai, in una Londra settecentesca decide proprio lei di chiedere la mano dell'uomo che dopo qualche iniziale dubbio decide di accettare. Immediatamente Horatia si ritrova sulla cresta dell'onda, divenendo immediatamente popolare come la regina di Londra per la sua mondanità, i vestiti bellissimi, gli scandali, i giochi di carte ed i vari intrighi che ruoteranno attorno non solo alla sua figura ma anche quella del marito e della famiglia Winwood in generale. Un romanzo davvero molto carino che finalmente lascia cadere la maschera del perbenismo inglese, tipica di tanti altri romanzi classici e non! Grazie a questo libro, senza offendere mai nessuno, la scrittrice ci lascia intendere come l'aristocrazia inglese non fosse tutta guantini e tazze da tè. Nonostante l'etichetta, il bon ton ed il linguaggio pomposo a volte ai limiti della decenza, nei salotti eleganti si nascondono spesso uomini talmente beceri da non essere affatto gentiluomini e donne talmente vipere da non essere davvero delle ladies! In questo romanzo, gli uomini che si sfidano a duello non sono tutti impavidi e spietati ma spesso se la fanno sotto e sperano addirittura che per un imprevisto qualsiasi il duello salti! Per la prima volta in questo romanzo inglese abbandoniamo le solite centinaia tazze di tè a favore di vini, cognac e brandy ed a teatro si va per motivi culturali e cioè seguire l'opera bensì per spettegolare, occhieggiare i begli uomini e le belle donne o sfoggiare l'ultimo cappellino. Un ritratto simpatico e velatamente impietoso senza però essere ridicolo nè irriverente, che a tratti somiglia quasi ad una spassosa commedia teatrale. Non è un romanzo volgare nè generico, infatti la signora Winwood, mamma di Horatia è davvero una gentildonna così come il segretario di Rule è davvero una bravissima persona. C'è la voglia di proseguire pagina dopo pagina per vedere cosa succede dopo e, se si lascia da parte la storia in sè per sè, la riflessione che si fa a fine libro è che in fin dei conti, anche questi nobili inglesi che nell'immaginario sono l'apoteosi del buongusto, tanto diversi da noi non lo erano affatto con le loro debolezze, paure e cadute di stile!
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    molto carino
    se non piace il genere