Vive la france (!?!)
Sono anni che sento parlare di mercatini francesi, ma fino a qualche tempo fa si tenevano in un paese vicino alla mia città dove non vado mai perchè proprio non mi piace.
La curiosità di questi mercatini però mi rimaneva ogni volta che leggevo il manifesto con le date o quando le mie colleghe mi raccontavano di esserci andate e di aver comperato dolci, pane e formaggi.
Poi finalmente la location è stata spostata ed ora i Mercatini Regionali Francesi si tengono due volte l'anno proprio nel centro della mia città.
Sono più o meno 3 anni che ho il piacere di andarci regolarmente perchè io adoro i mercatini di qualunque genere e la Francia è un Paese che mi affascina e che vorrei tanto visitare.
Provenza e Bretagna sono il mio sogno, oltre alla solita Parigi.
Questi mercatini sono una rivisitazione maccheronica del nostro concetto di Francia.
Lavanda, fois gras, cornetti dal forte odore di burro, cioccolatini allo champagne e sapone di Marsiglia.
Fino alla precedente edizione questi mercatini erano una vera e propria festa.
Stand, musica, assaggi, molta gente interessata che acquistava e curiosava.
L'ultima edizione invece è stata una tristezza infinita.
Pochi stand, uno per ogni tipologia merc
eologica, prezzi alle stelle, poca gente che guardava ed ancora meno che comperava.
C'è la crisi.
Ok, ma questa frase è ormai inflazionata.
Il problema è che in quest'ultima edizione c'era davvero poco assortimento, niente musica, un'aria sconsolata in generale che ha tolto ai mercatini il loro fascino iniziale.
Per lo meno nella mia città.
Ma provo a ripensare alle edizioni precedenti.
Ho acquistato un eccellente formaggio molle alle noci che si scioglieva in bocca, un roquefort da leccarsi i baffi, dei coloratissimi saponi profumati di un marchio provenzale che ho imparato a conoscere grazie a questi mercatini e che mi piace molto, a pochi spicci ho trovato dei cuoricini di sapone profumati alla lavanda che sono un amore.
E poi madeleine, piccole gaufrettes con il cioccolato, l'imbarazzo della scelta tra i cioccolatini ripieni di caramello, menta, liquirizia, liquori vari o crema, ho assaggiato un sensazionale formaggio alla carota dal vivissimo colore arancione e sono stata tentata anche da un bel vasetto di miele alla lavanda che alla fine non ho acquistato.
Ho ammirato senza comperare i fiori secchi di lavanda, le papere ferma porta di legno, i profumi imbottigliati in flaconi a forma di Tour Eiffel.
Musica, colori, profumo di lavanda e di cibo da strada cotto in grandi pentoloni da cui le persone acquistavano pasticci di cipolle, patate, pancetta, vari piatti tipici delle tradizioni francesi.
Immancabili le baguette e i croissant.
Profumo di burro e di pane, di pietanze inebrianti, stand che uno dopo l'altro offrivano novità, curiosità, possibilità di scegliere tra un'infinità di goloserie ed oggettini da regalare e regalarsi.
Ed inevitabilmente si acquistava qualcosa, magari di non particolarmente utile ma piacevole.
Tornare a casa ed assaporare un buon pezzo di formaggio, far colazione il giorno dopo con le madeleine, o concedersi un pediluvio con il sapone alla lavanda possono non essere cose essenziali, ma senza dubbio piacevoli per ricordare un bellissimo mercatino con cui portare un pezzo di Francia a casa propria, in attesa di poter finalmente partire per un viaggio.
Quest'anno non ho acquistato nulla.
Sempre le solite cose, tra l'altro disposte spesso alla rinfusa.
Non c'è stato lo street food, dunque niente odori invitanti, niente fame improvvisa ed il crepitio della cipolla sfrigolante.
E poi "Croque Monsieur" tradotto come "Signore Croccante" non si può proprio sentire!
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