Una battaglia storica
Il film “Midway” (2019) del regista americano Roland Emmerich può essere riassunto in due parole, cioè guerra e azione, azione e guerra.
La storia parte nel 1941 con Pearl Harbor dove gli Americani vivono nella loro base abbastanza tranquilli, in quanto nella guerra che incombe sul mondo già dal 1939, si sono dichiarati neutrali. Ed ecco l'attacco terribile con gli zero giapponesi che, come al tiro al piccione, affondano una per una le navi alla fonda distruggendo in una manciata di minuti la flotta americana del Pacifico e uccidendo con sventagliate di mitragliatrice centinaia di soldati. Solo un agente dell'Intelligence aveva avvertito di prepararsi visto il comportamento dei Giapponesi, ma non era stato ascoltato. Cambia intanto il generale in capo che ha lo scopo di risistemare il sistemabile e resistere al caso fino all'arrivo di nuove navi, ma i Giapponesi vogliono approfittare della vittoria (con attacco senza dichiarazione di guerra), ma vogliono dare agli Usa uno schiaffo mortale e radunano la loro flotta per le Midway, due microscopici atolli con una base americana senza difese.
E l'Intelligence questa volta viene ascoltata per arrivare ad una vittoria davvero inaspettata visto le poche forze americane, una vittoria che cambia la storia della guerra in quell'Oceano: senza di essa la costa occidentale Usa sarebbe stata a disposizione per gli attacchi e i bombardamenti diretti dei Giapponesi.
Il film di Emmmerich è un war movie davvero spettacolare, direi un racconto corale dove la storia sta nella battaglia e i singoli sono seguiti solo parzialmente in quanto l'individuo scompare di fronte alla gravità della situazione. Il cast è eccezionale come per esempio Dennis Quaid,
Ed Skrein, Luke Evans, Aaron Eckart, Woody Harrelson, Alexander Ludwig e altri ancora. Da tener presente che la storia è stata ricostruita tramite gli ultimi sopravvisuti alla battaglia e che i piccoli episodi individuali sono proprio il loro personale racconto. Io non amo i film di guerra, ma questo mi è piaciuto anche perchè non trovo traccia di americanismo sfrenato. Film consigliato.
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