Opinione su Mina: Mina e le mille luci del varietà
Mina e le mille luci del varietà
13/02/2020
Vantaggi
Voce unica, Brani impareggiabili
Svantaggi
assolutamente nessuno
La Rai era in una sorta di genesi, incalzata dalla televisione americana e sommersa dai suoi film ma, ancora per poco, la musica melodica italiana riusciva ad ammaliare i nostri connazzionali anche in Europa e negli Stati Uniti.
Il palinsesto Rai uno e successivamente Rai 2 era consolidato con il film del lunedì, mentre il martedì era per l'approfondimento politico o i famosissimi Sceneggiati Televisivi come Gianburrasca, interpretati da una sgargiante Rita Pavone, o la Cittadella interpretato da Giancarlo Giannini.
Al sabato era previsto il, Varietà. Studio Uno, Senza rete, Canzonissima. Mina ne fù una interprete stratosferica. La verve della Tigre di Cremona era incredibile. Ricordo le sue canzoni di successo e le sue interpretazioni a due voci con Lucio Battisti.
In quegli anni, Mina inaugurò anche un nuovissimo look, passando da abiti castigati in pieno clima DC a sconcertanti minigonne sino ad allora confinate a quello che veniva definito come avanspettacolo.
Eppure Mina non perse mai la sua capacità di essere Signora dato che la sua caratteristica, oltre alla modulazione della voce nel canto, era il garbo e la proprietà di linguaggio.
Sapeva come muoversi sul palcoscenico e non aveva bisogno di play back o altro. Del resto erano tempi in cui tutti cantavano rigorosamente dal vivo per una forma di narcisismo, per poter veramente affermare le proprie capacità accreditandole presso il grande pubblico del sabato sera.
Poi, improvvisamente, all'apice della carriera, scomparve dagli schermi televisivi e pur continuandoi ad uscire periodicamente con nuovi dischi, se ne persero le tracce in Italia. Poi si seppe del suo trasferimento in Svizzera da dove non sarebbe mai ritornata.
Impareggiabili le sue gag con Alberto Sordi, Totò, Massimo Ranieri, Jhonny Dorelli.
Ultimamente canta come testimonial per Tim e presta la sua voce a campagne televisive senza mai apparire.
La mia opinione è che sia stata ed è la più grande interprete della canzone melodica e jazz italiana, inimitabile per voce e capacità di modulazione.
Forse la Pausini o Giorgia possono competere dal punto di vista della voce e della tecnica ma per chi come me è avanti negli anni, Mina rimarrà l'unico e vero mito femminile della musica italiana. Il suo stile affascinava gli uomini e anche se cantava le mille bolle blu o Renato, canzoni di successo nei primi anni sessanta, la sua voce sentita e risentita nelle calde spiagge della riviera adriatica, sembrava non provenire dai piccoli transistor, ma da un vero e proprio impianto sonoro di qualità.
Ricordo anche duetti con Claudio Villa, con Alberto Lupo e con il Quartetto Cetra. Tutti le volevano bene e la ritenevano una donna intelligente e capace nel gestire i propri interessi e la propria carriera.
I suoi figli hanno molto a che fare con la musica in veste di compositori e produttori. Buon sangue non mente!
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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