Mindhunter-Serie Tv
Vantaggi
argomento trattato, ambientazione
La serie, dal titolo e dalla sinossi ufficiale prometteva molto bene. Narra la storia dell'agente speciale Holden Ford dell' FBI e come insieme alla sua squadra abbia posto le basi per quello che ad oggi è comunemente noto come “profiling” e che ha portato alla creazione dell' Unità di scienze comportamentali dell' FBI. Ambientata negli anni 70, è basata su un romanzo scritto proprio da un ex agente dell' FBI. A quanto pare la serie ha riscosso molto successo, visto che è prevista una seconda stagione, ma se devo essere sincero, a me non ha entusiasmato più di tanto. Visto l'argomento trattato vi riponevo molte aspettative, ma una volta iniziata a vederla il mio gradimento è andato via via scemando e non penso che vedrò la stagione successiva. Ambientazione, personaggi sono di livello, ma il ritmo delle puntate è veramente basso. Pensavo che pur essendo tratto da un libro avesse un taglio un po' più spettacolare, il che ovviamente non è necessariamente dovuto alle trovate fantasiose degli sceneggiatori, quanto ad un modo di narrazione degli eventi. Ci sono infatti vari format made in USA che analizzano casi di cronaca nera reale, ma che riescono comunque a coinvolgere lo spettatore come se si trovasse davanti ad un telefilm. Invece in Mindhunter ogni puntata compresa quella finale lascia sempre con un senso di interdizione, come se ci si aspettasse un colpo di scena o una scintilla capaci di alzare la tensione o per lo meno il ritmo della narrazione, ma che purtoppo non arrivano mai. Non mi sento di consigliarla.
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