L'auto perfetta
Vantaggi
curiosità e tensione
Da circa un paio di settimane su Sky sono stata incuriosita da un trailer, quello del film Monolith di cui all’inizio credevo fosse prossima l’uscita al botteghino ed invece, ho capito che era un film che sarebbe stato trasmesso su Sky come prima uscita. Così qualche giorno fa, all’immissione su Scelti per te, l’ho subito visto e devo dire che mi ha intrigato molto. Monolith, monolite, pezzo unico e resistente è un’auto avveniristica capace di resistere a tutto, di guidare da sola, di gestire ogni tipo di problema: il suo controllo avviene tramite lo smartphone del proprietario. L’auto viene acquistata da un uomo che la regala alla moglie che per la prima volta, la usa per un lungo viaggio col figlio di 4 anni fino alla casa degli suoceri. Lungo il percorso, lei investe un animale, scende dall’auto per vedere, stupidamente lascia il suo telefono in auto e con esso si mette a giocare il figlio, che tac, con un semplice tocco della manina, mette la macchina in stato d’assedio e chiusura totale. Ecco la scena attorno a cui gira la storia: il piccolo dentro, la madre fuori alla ricerca della soluzione. Il film mi è piaciuto e me ne sono accorta quando mi sono sorpresa ad arrabbiarmi per certi comportamenti superficiali della donna e a borbottarle contro. Il film mi ha interessato anche perché (come l’omonimo fumetto di Bonelli) affronta il problema delle macchine automatiche, anzi delle auto-robot che qualcuno auspica, qualcuno già ci presenta come uno spauracchio.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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