La Moschea Blu ad Istanbul
Lo scorso 31 dicembre, io e l'amico di Genova abbiamo effettuato la visita guidata di Istanbul assieme alla guida locale. Quella mattina abbiamo dovuto aspettare un bel po' prima di uscire dall'hotel Diva's, perché aveva nevicato parecchio e le strade erano impraticabili con l'auto che avrebbe dovuto portarci ad effettuare questo giro.
Una volta che la guida (un certo Rasim) ci ha trovato in albergo, abbiamo dunque iniziato la visita e come prima tappa siamo arrivati alla Moschea Blu, uno dei simboli indiscussi di Istanbul.
Prima di entrare, come prevede l'usanza locale, ci hanno fatto togliere le scarpe, questo d'altronde è previsto in tutte le moschee che si visitano. Le scarpe ce le hanno poi fatte riporre in un sacchetto di plastica da ritirare prima dell'uscita da questo luogo di culto.
Stando alle spiegazioni di Rasim, la moschea venne iniziata nel 1609 e ci vollero circa dieci anni per terminarla. Quando gli abbiamo chiesto perché si chiama Moschea Blu, ci ha detto di osservare molto bene l'interno, per la precisione le colonne, ricoperte da maioliche turchesi che sono blu per l'appunto. Infine, abbiamo appreso che tale moschea ha solo sei minareti, uno in meno rispetto a La Mecca. Il cortile esterno, dove si passa per entrare, è caratterizzato da portici.
Vedere la moschea con intorno la neve è stato sicuramente uno spettacolo suggestivo, insolito, perché è raro che possa nevicare in zone come Istanbul. L'interno mi è piaciuto molto, questo luogo di culto è in zona Sultanahmet, a poca distanza dall'ippodromo e potete raggiungerlo facilmente, sia a piedi che con i mezzi pubblici. Una tappa d'obbligo per coloro che visitano Istanbul, il giudizio è molto positivo.
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