Un patrimonio di laicità
Pochi sono i musei al mondo che possono confrontarsi con i Musei Vaticani in termini di patrimonio culturale conservato ed i numeri dimostrano tutto l'interesse che essi suscitano in tutto il mondo. Lungo i sette chilometri di percorso dedicato alle esposizioni con le oltre ventimila opere esposte (delle oltre duecentomila collezionate), ogni giorno mediamente si alternano più di venticinquemila persone provenienti da ogni angolo della Terra.
Un patrimonio dell'umanità, tenuto e curato in modo esemplare, sia per le opere d'arte di elevatissimo pregio in esso conservate sia per le memorie storiche tramandate da secoli perché a nessuno sfugga ciò che è stato nelle varie culture che compongono questo nostro pianeta.
Le numerose e consistenti collezioni riguardano sia gli antichi egizi che l'arte etrusca, quella greca e la successiva produzione romana, attraversando il medioevo per arrivare a Giotto, a Leonardo o alle bellissime opere del Caravaggio fino ai giorni nostri con Bacon, Matisse e i contemporanei.
In questo immenso percorso artistico, fra le infinite eccellenze, non si può restare impassibili difronte agli affreschi di Michelangelo, del Pinturicchio o di Raffaello, immensi, bellissimi e luminosi come la Cappella Sistina.
Ma più dell'elemento religioso, spesso presente nelle opere degli artisti che ho citato, di questi Musei quello che più mi ha colpito è la loro laicità. Se penso alla collezione di manufatti realizzati dalle numerose culture extraeuropee, ad esempio, questa è una sterminata e variegata raccolta di testimonianze per l'intera umanità, esempio unico di universalità, diversità e, allo stesso tempo, di comunanza. Spesso anche molto lontana dalle rotte solcate dal cattolicesimo.
Un patrimonio immenso che invito tutti voi a visitare almeno una volta nella vita.
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