Un valido museo a Montevarchi
Sempre per quel che riguarda la visita della città di Montevarchi che abbiamo effettuato lo scorso fine settimana, abbiamo avuto modo di andare a vedere anche il museo paleontologico, uno dei più importanti della zona. Documentandoci in merito alle notizie storiche, c'è da dire che il museo in questione appartiene a quella che è l'Accademia Valdarnese del Poggio e che lo stesso è stato fondato nel lontano 1819. Dal 2008 e fino al 2014, tale museo è stato chiuso per lavori di ristrutturazione, riorganizzando di conseguenza sia gli spazi che i relativi reperti da poter vedere, con delle migliorie piuttosto consistenti rispetto a prima.
Anche se il museo paleontologico venne fondato nel 1819, già da circa dieci anni prima si andava costituendo il nucleo originario della collezione, tenuto conto che una raccolta venne donata da Luigi Molinari, il quale all'epoca dei fatti era il monaco della non troppo lontana abbazia di Vallombrosa, situata in provincia di Firenze. La raccolta venne di fatto aperta al pubblico soltanto nel 1829, ossia dieci anni più tardi rispetto alla fondazione del museo. Nella seconda metà del XIX secolo, due esperti provvedettero a catalogare i 700 e passa reperti sino ad allora raccolti. Nel secolo successivo, la raccolta si arricchì ulteriormente.
Una volta all'entrata del museo, sia io che il mio amico abbiamo pagato il relativo biglietto all'addetto, un ragazzo molto cordiale che ci ha dato alcune spiegazioni preliminari in merito al museo. Ci ha inoltre consegnato alcuni depliant sia del museo che di altri siti di Montevarchi e abbiamo quindi iniziato la visita delle varie stanze ed ambienti. Attualmente, il museo paleontologico contiene qualcosa come ben 1600 reperti, veramente tanta roba e ci vuole abbastanza tempo per poterli visionare in maniera piuttosto dettagliata. Fra tali reperti, si possono osservare ad esempio i fossili vegetali, nonché molti fossili di origine animale.
I reperti che abbiamo visionato provengono per lo più dalla zona del Valdarno Superiore, che non comprende solo la citata Montevarchi, ma anche i vicini borghi di Terranuova Bracciolini, Loro Ciuffenna e San Giovanni Valdarno. Ci ha colpito molto ad esempio uno scheletro inerente ad un elefante, di grandi dimensioni, provvisto di difese di una lunghezza veramente impressionante. A parte questo, partendo dalla prima sala del museo, abbiamo potuto ammirare anche numerose testimonianze riguardanti le variazioni climatiche rappresentate attraverso disegni e le varie note riportate sotto a ciascun reperto.
La visita al museo è durata meno di un'ora e per noi è stata sufficiente per meglio capire l'importanza di questo sito in una città minore della Toscana quale è Montevarchi. Il prezzo del biglietto è abbastanza contenuto e ci sono sconti speciali nel caso in cui si tratti di comitive e persone di una certa età. Tutto ciò ci ha aiutato a capire veramente tanto in merito all'aspetto paleontologico di una zona di sicuro pregio quale è il Valdarno Superiore, una delle quattro vallate di Arezzo che permettono un agevole itinerario di visita. Il giudizio da parte mia su questo museo non può che essere eccellente, ragione per cui raccomando vivamente di visitarlo e qualsiasi periodo dell'anno può andare benissimo.
Segnala contenuto