Opinione su Myricae - Giovanni Pascoli: Myricae e il Pascoli "latino"
Myricae e il Pascoli "latino"
20/01/2019
Vantaggi
Conoscere meglio Pascoli, profondamente avvinto alla vita della campagna
Svantaggi
Non conoscere le Tamerici pascoliane
Pascoli scelse questo titolo per due ragioni di fondo: da un lato perché la raccolta intendeva essere una sorta di "esaltazione" dell'umile vita della campagna, a cui il poeta di Romagna fu sentimentalmente legato per tutta la vita (andava a bologna in treno per le lezioni all'università, ma poi tornava di fretta alla sua capagna e alle "tamerici); dall'altro perché il titolo voleva essere un omaggio al poeta latino di cui Pascoli fu non soltanto grande ammiratore (Virgilio), ma anche "emulo" con risultati a dir poco eccezionali.
In pochi conoscono il Pascoli "latino", ma chiunque abbia frequentato le sue liriche latine sa che lo stile di esse rinvia al Virgilio bucolico ed esaltatore della campagna. Per farla breve, Pascoli sembra, a chi lo legge in latino, la reincarnazione di Virgilio.
Tornando ora alle nostre "Myricae", si tratta di liriche spesso brevi, a volte brevissime, in cui il poeta mette tutto il proprio amore per la vita rurale. Una vita che viene sondata non soltanto nei suoi aspetti naturalistici o paesaggistici che dir si voglia (sempre venati d'una profonda malinconia), ma anche nei suoi "personaggi": ovvero contadini o "mondine" che svolgono il loro lavoro cantando antichi stornelli contadineschi.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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tema
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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