New York, la super-Venezia
New York 2140 di Kim Stanley Robinson è un romanzo quanto mai attuale perchè ad essere precisi, il grande protagonista è il mutamento climatico, un mutamento già avanzato che con lo scioglimento dell'intero Artide ha provocato con due terribili ondate l'innalzamento dei mari e la conseguente distruzione totale di molte città costiere o quella parziale di altre come New York dove Low Manhattan è completamente sepolta con strade d'acqua. La distopia di Robinson non è poi così lontana nel tempo e ci presenta un mondo che nel giro di pochissimi anni ha dovuto adattarsi alla nuova situazione, situazione predetta e prevista da tanti climatologi che sono rimasti praticamente inascoltati: molti abitanti sono fuggiti per andare a cercare luoghi di vita nelle parti più interne e alte dei continenti, ma altri sono rimasti nelle zone ancora libere dalle acque come la parte alta di Manhattan e tentano ingegnandosi il recupero di parte delle città. Molti si sono rifugiati addirittura in cielo con la creazione di isole di terra sorrette da aerostati e lì hanno costruito tutta la loro vita senza raggiungere mai la Terra vera e propria. Il racconto riguarda cosa succede in uno dei grattacieli sopravvissuti dove l'organizzazione (per circa duemila persone) è quella di una vera e propria comunità che cerca di aiutarsi, con un curatore del palazzo, un posto barche personale e una mensa comune. Qui vivono personaggi particolari, da Philip, il visionario che sogna di costruire un quartiere ancora legato alla terra, ma interamente galleggiante, capace cioè di muoversi con le maree, i due ragazzi di strada, Stefan e Roberto detti “ratti d'acqua” che riescono a trovare un tesoro sottomarino e vengono adottati dal condominio, Gen l'ispettrice di polizia che indaga sui crimini sempre più dilaganti in particolare la frode, Vlade il curatore che scopre tentativi di sabotaggio contro il condominio, forse perchè qualcuno vuole svalutarlo e comperarlo per intero.
L'inventiva, la fantasia di Robinson attrae e ipnotizza creando con un tocco da pittore un mondo alternativo che potrebbe diventare il nostro: meno interessanti le pagine di finanza, ma necessarie per spiegare il contesto. Consigliato.
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