Opinione su Nigel Mansell: Nigel Mansell la forza del Leone

Nigel Mansell la forza del Leone

Nigel Mansell è uno dei piloti di formula uno che più mi ha impressionato negli anni novanta del secolo scorso.
Lo chiamavano il Leone d'inghilterra ma lui, nato nella tristemente famosa isola di Man, si riteneva un pilota incisivo, forte, talentuoso ma spesso capace di errori forse dettati dal troppo entusiasmo.
Del resto, divenne pilota piuttosto tardi e ricordo la sua prima gara in Lotus formula uno in Inghilterra dove partì, nel vecchio circuito di Silvestrone, praticamente in curva, finendo poi per fare una buona gara.
Mansell ebbe la sua chanche con Williams quando la marca del patron Inglese era in auge e dominava i gran premi. Dopo i mondiali vinti da Alan Jones, il paffuto australiano, Williams accolse Mansell con grande coraggio e lo mise al centro dell'attenzione anche mediatica. Nigel non si fece pregare e durante le sue tre stagioni in Williams fece faville alla guida della sua monoposto. Riuscì in molte occasioni a battere le star del momento: Prost, Senna, Patrese.
Vinse un Mondiale e poi se ne andò, dicendo che si sarebbe ritirato. Poi Ferrari lo chiamò e le sirene di Maranello sono difficili da contrastare.
In coppia con Prost, fece veramente vedere quanto fervore agonistico albergava nel suo cuore.
Nel Gran Premio di casa, pole position e partenza in coppia con Prost. Ed ecco il Leone Mansell stringere senza alcuna inibizione il francese contro le transenne.
In Portogallo vinse dando uno schiaffo sonoro a Prost.
Che dire di più se non che al secondo ritiro non credette nessuno.
Infatti Nigel che aveva comprato casa in California, partecipò al Campoionato Nascar e lo vinse un anno dopo aver lasciato la Formula uno.
Ancora oggi lo vediamo ai gran premi nei panni del giudice di gara. Non porta più i baffoni che lo contraddistinguevano ed è un signore di mezza età, inglese sino al midollo, agiato e gratificato da tutti i successi collezzionati in carriera. All'Isola di Man, Mansell era solito prestare servizio volontario in Polizia. Si dice che anche in questa sua attività fosse molto bravo. Probabilmente eccelleva nella guida e negli inseguimenti dopo averne fatti tanti, e con successo, in tutte le piste del mondo. Ricordo anche un episodio, non so in quale pista, quando alla guida della sua Lotus rimase senza benzina a poche centinaia di metri dal traguardo. Scese e nonostante le temperature alte, spinse la sua monoposto al traguardo svenendo subito dopo. Fu portato in ospedale e trattato per il colpo di calore. Ma Malsell, il Leone, era fatto così! Della sua carriera io credo vada citato anche l'incidente che ebbe dopo aver vinto un gran premio quando in piedi su una auto scoperta, si dedicò alle ovazioni del pubblico non accorgendosi di un ponteggio in cui sbatte sonoramente la testa. Anche in questo caso svenne. Di certo la gara che gli bruciò di più fu quella in cui perse il suo mondiale già vinto. Viaggiava oltre i trecento allora quando esplose un pneumatico della sua Williams e si ritrovò in barriera con l'amaro gusto, in bocca, della sconfitta.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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