Opinione su Okami video game: Icasticità non sospesa

Icasticità non sospesa

01/11/2018

Vantaggi

Pare di giocare a Zelda.

Svantaggi

Ludicamente Zelda è ancora un gradino sopra.


Okami va certamente giocato, e possibilmente apprezzato.
Diventa cosa facile farsi catturare dalle movenze aggraziate dei personaggi; dalla OST, mai così ispirata; da una bellezza esteriore così invadente.

Okami é un fuoriclasse.
Ma é anche un gioco con una dicotomia evidente. Il classico uovo, con l'albume e il tuorlo.
Si tratta di un gioco senz'altro ben confezionato: presenta un mondo onirico, che inevitabilmente fa riflettere il giocatore, richiamando il concetto di arte (spesso affiancato a quello di videogioco e mai così sentito come in questo caso), e dotato di un design e di una personalità fuori parametro.
Se però tralasciamo per un attimo l'estetica, andando a dare uno sguardo un poco più approfondito al versante ludico, allora sotto questo aspetto può mostrare il fianco più e più volte.

Il paragone con Zelda non é improponibile, semmai un po'forzato. E' vero, gli deve parecchio (e gli esempi si sprecano in questo senso), ma se vogliamo è molto meno "giocoso". Sono molto diversi, hanno punti di forza differenti, sono due visioni alternative di uno stesso genere.

Okami ha un carattere esuberante, gli piace mostrarsi, trova un piacere quasi sfrenato nel compiacersi. Okami é espressione, icasticità non sospesa, immagine mai così potente. Richiama spesso e volentieri le sue origini, anzi, ci mostra con orgoglio tutta la sua "japponesità", a tratti dilagante.
Zelda é molto più gioco, meno votato ai fronzoli, curante soltanto del risultato. Zelda é uno stacanovista del gameplay, mira alla perfezione pestando con forza all'interno della visione di gioco, mentre Okami mira a fare lo stessa cosa, ma dall'esterno. Zelda é sinonimo di Dungeon, che rappresentano il suo vero fulcro. In Okami per niente. Ne abbiamo in tutto quattro, molto semplici, e le sub-quest sono sì carine, ma nulla di trascendentale.
Vero, il numero di per sé non é poi così importante, ma qui a risentirne é anche la qualità. Se prendo come punto di riferimento lo Stone Tower Temple di Majora's Mask, tutto prende il sapore della bile (questa é un'esagerazione voluta, ma anche no). Okami ambisce ad essere come Zelda, ne trae ispirazione, si alimenta delle sue trovate e non fa complimenti nel riproporcele. Ma allo stesso tempo se ne discosta pesantemente, privilegiando aspetti a discapito di altri. Okami desidera essere Zelda, ma allo stesso tempo ne prova timore.

Insomma, non ho voglia di girarci tanto attorno: Okami perde colpi nella parte giocata, che non tiene il passo con lo sfarzo tecnico ivi presente.
Okami é estro, talento portato all'eccesso, e inevitabilmente allo sbaglio. Okami ha alti e bassi: la noia non eguaglia certo i traguardi (irraggiungibili!) di Wind Waker, ma a volte fa capolino in determinati momenti, con Boss presentati in pompa magna, ma che presto cedono il passo alla monotonia, laddove fanno capolino per la terza/quarta volta. Quel cicerone di ISSUN farebbe bene a smetterla di dispensare consigli a destra e a manca. Didascalico, una vera e propria guida strategica in tempo reale.
Eh sì, starò diventando pedante, ma il livello di sfida é vergognosamente livellato verso il basso, per bimbi rincoglioniti. E non é un aspetto da trascurare, perché senza sfida veniamo privati degli stimoli per poter continuare ad andare avanti (ma per fortuna non é questo il caso).
Molti poteri non vengono sfruttati a dovere (e non stupiscono per inventiva), e il pennello, che assieme al comparto tecnico doveva rappresentare il fiore all'occhiello del titolo, non é certo esente da critiche. Non mi é sufficiente qualche linea e qualche sparuto cerchio abbozzato in fretta e furia, senza cura, da un punto all'altro dello schermo. Voglio di più, pretendo di più.
Anche le azioni diventano ben presto ripetitive (dare la pappa agli animaletti). Operazioni semplici, ripetute per centinaia di volte. Non stupisce dunque l'elevata longevità. Ma io tendo a prendere con le pinze le ore di gioco. Non mi soffermo tanto sulla quantità, quanto sulla qualità di queste.
Ecco, qui non c'é noia, ma manca la trovata. Non c'é quel guizzo ludico, tutto procede su binari già preimpostanti. Sicuri sì, ma non certo nuovi. E il gioco stupisce, oh sì che stupisce, ma unicamente per trovate "tecniche". Ogni azione ci viene presentata con un effetto intrigante, ma la meccanica ludica che ne fa da correlazione lo é molto meno. Quando si tratta di dover giocare, di dare uno sguardo unicamente al gameplay, alla giocabilità, alla ludicità... ecco, manca qualcosa. Il riciclo risulta spesso la scelta più sicura e conveniente, a danno della sorpresa.
Okami da una parte mi ha stupito, dall'altra mi ha (un po') deluso. Certamente offre più spunti positivi che negativi. Il suo valore artistico semplicemente non ha eguali.
Ma quando si parla di giocare, diamo a Zelda quel che é di Zelda (almeno fino a Majora, poi per lo scempio avvenuto nel recente passato non mi pronuncio).
Se proprio bisogna collocarlo tra gli Zelda, soprattutto fra quelli recenti, io lo piazzo nel mezzo (in questo caso non mi riferisco alla qualità, quanto alla sua essenza).
Con il caro Wind Waker condivide il comparto tecnico, eccelso in entrambi (anche se preferisco Okami da un punto di vista stilistico), mentre con Twilight Princess spartisce la nullità cosmica ludica (altra esagerazione, sennò mi annoio a scrivere sto polpettone )
Mettiamola così: qualcosa offre (più che qualcosa), ma siamo lontani anni luce da quanto (da lui stesso) mostrato nel reparto grafico, eoni dall'equilibrio. La bilancia tende troppo da una parte, verso le intuizioni grafiche, i riferimenti mitologici/religiosi, la raffinata eleganza estetica, la trama epica (e umoristica), la sfrenata ricerca dell'appagamento dei sensi.
Pennellate, che però si trasformano in "zappate" nei confronti degli altri campi in cui il gioco non eccelle, molto meno sorprendenti, molto meno originali, molto meno... geniali!
L'assenza di tempi morti non deve far passare in secondo piano la presenza di tempi lenti, intervallati da sporadici cambi di ritmo, con picchi che non passano inosservati. Ma sono perlopiù dovuti all'atmosfera, ad eventi legati alla trama, alla sua mitopoiesi, quasi mai ad eventi prettamente ludici.

Okami é divertente da giocare, ma non aggiunge nulla, tutto si é visto, anzi, si é già giocato anni prima, e spesso anche in maniera migliore. Ocarina e Majora (specialmente quest'ultimo) stanno lì, a testimoniarlo.
Okami fa tutto bene, ma é notevole la distanza tra il visto e il giocato. Troppa per i miei gusti.
In Okami l'appagamento lo trovo nel vedere, e forse sta proprio qui l'unicità di questo gioco. Una visione d'insieme troppo bella, che abbacina il videogiocatore e che tende a nascondere ai suoi occhi (velati da cotanta magnificenza) tutto il resto. E il resto non é che sia brutto (anzi!), ma semplicemente non riesce a tenere il passo. Eccelso, ma non sufficiente per quello che ci viene continuamente mostrato su schermo.


Lo so, ho voluto mettere in evidenza gli aspetti che ho trovato meno convincenti. Ma perché? Perché Okami é un grande gioco, e come tutti i grandi giochi non é perfetto.
Okami ha una gran voglia di mostrare le sue qualità, e a volte il voler troppo porta ad una foga eccessiva. Maggiore é la voglia di arrivare in alto, più facile é la possibilità di inciampare, di commettere errori. Ma a fronte dei tanti pregi, diventa a mio modo di vedere obbligatorio lasciarsi alle spalle le sbavature, da posizionare a conti fatti in secondo piano. E poco importa se a mancare é la voglia di stupire ludicamente, quando quello mostrato é al pari di una delle serie più importanti di sempre.

Okami condivide con gli Zelda l'impianto di base, e guai a toccarlo. Okami ci sguazza sopra, lo fa proprio, con una scioltezza e sicurezza da autentico fenomeno videoludico. Come uno Zelda, meglio di (parecchi) Zelda.
Okami mostra di cosa può essere capace un lupacchiotto, per buona pace di Link e di Twilight Princess.

E ancora un plauso all'OST, unica.

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leeboon

  • trama
  • grafica
  • gameplay
  • multiplayer
  • longevità
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Altre opinioni degli utenti su Okami video game

  • dani54e
    opinione inserita da dani54e il 02/06/2019
    Okami è stato, senza dubbio, uno dei momenti migliori della PlayStation 2. Un riff maestoso sull'archetipo di Zelda, la sua tentacolare avventura era intrisa di cultura tradizionale giapponese, folklo...
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    Design artistico incredibile, Meccanica innovativa
    nessuno