Ormai non più Fantascienza
Girando qua e là su Internet, mi sono imbattuta in questo libro di Lawrence Wright, scrittore e giornalista americano premio Pulitzer: ad attrarmi è stato il titolo “Pandemia” e alla prima, credevo si trattasse di un saggio sull'attuale terribile situazione che stiamo vivendo, invece mi sono trovata di fronte ad un romanzo che all'uscita (inizio 2020) era stato definito Fantascienza, ma che ormai ha il sapore della preveggenza essendo vicinissima nelle cose raccontate alla Pandemia che ha colpito il mondo in questi mesi. Il romanzo ha avuto un grande successo e ne verrà tratto un film con regia affidata a Ridley Scott.
La storia ha come protagonista Henry, un virologo che si trova in Europa per un congresso: qui arriva la notizia di un' epidemia ristretta per ora ad un villaggio e ad un campo di concentramento ad esso vicino in Indonesia. IL CDC di Atlanta (Centers for Disease Control and Prevention) dove Henry lavora, gli affida l'incarico di farvi un sopralluogo per constatare la gravità della situazione. Henry si trova di fronte ad un disastro compresa la morte di un gruppo di Medici Senza Frontiere giunto per prima in loco. Henry lancia l'allarme e in Indonesia scatta la quarantena, ma l'uomo che l'aveva accompagnato col suo tuctuc è partito in pellegrinaggio per la Mecca ed è la riunione annuale con più di 3 milioni di fedeli da tutte le parti del mondo ed è da qui che la faccenda si fa davvero seria. A casa Henry ha la famiglia, la moglie Jill e due ragazzi, un maschio e una femmina e la donna si trova sola a fronteggiare una pandemia che scatena negli Usa il marasma e l'egoismo e il marito è bloccato laggiù in quarantena...Romanzo consigliatissimo per la storia, per il ritmo del racconto e per la profonda analisi psicologica che ci aiuta a capire anche quello che ci circonda.
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