Opinione su Pestilentia - Stefano Mancini: Davvero bello!

Davvero bello!

10/07/2020

Vantaggi

Lo stile di scrittura è fluido, talvolta tende a "sedersi" diventando un po' noioso, per poi riprendersi subito.

Svantaggi

sembra lento ma non lo è


Se cercate un fantasy atipico in cui il buono non è buono come sembra e il ritardato diventa l'eroe di turno, dove non ci siano orecchie a punta e barbe intoccabili a ogni spron battuto e il mondo non sia ricco e fiorente rappresentato nella classica mappa, ecco che Pestilentia sicuramente fa per voi.
E' la prima opera di Mancini che affronto e sono curiosa di leggere ancora di lui, nel complesso la trama regge ed è ben sviluppata, oltre al finale di cui non posso che dire bene e niente di più per non spoilerare il libro. Lo stile di scrittura è fluido, talvolta tende a "sedersi" diventando un po' noioso, per poi riprendersi subito. Buono il vocabolario, anche se si son notate alcune limitazioni, pochi i refusi, per fortuna, a detta dell'editore in fase di definitiva eliminazione con una prossima riedizione del formato digitale.

L'ambientazione non viene molto spiegata, ma nel suo sfocato grigiore rispecchia perfettamente l'idea di un mondo volto non solo al declino, ma decisamente alla sua morte definitiva, sancita dal morbo che lo percorre e dall'inverno quasi perenne che lo chiude in una morsa letale. Quello descritto è un mondo post-apocalittico, ma non come quelli cui siamo abituati, è un mondo chiaramente fantasy che ha subito una pesante catastrofe. La società è una comunità allo sfacelo, raccolta attorno all'unica speranza dell'umanità, la Chiesa di Nergal, che sembra ancora riuscire a sopravvivere all'avanza della Morte Nera, il morbo che ha devastato il mondo e unita contro il nemico comune nel più becero dei razzismi violenti.
La trama è lineare su due fronti principali, uno che segue le vicende di Shree e Gleb, in fuga dal cavaliere Eckhard, l'altro è una ben calibrata lotta di potere e giochi politici all'interno del mondo ecclesiastico della Chiesa di Nergal; trama che risulta ben strutturata e congegnata, lineare e semplice, ma con i dovuti e misurati colpi di scena. Forse su alcune scene di inseguimento è un po' forzata per far andare le cose come dovevano andare, ma non se ne ha davvero una sensazione pesante e disturbante, sicuramente la cosa è personale in quanto sono fin troppo esigente io e trovo sempre qualche illogicità nei testi.
I personaggi sono ben approfonditi, crescono passo passo assieme allo svolgersi delle vicende, crescono come solo gli uomini sono in grado di fare e decidono di conseguenza, rendendosi artefici di un destino che appare ormai chiaro e ineluttabile, tuttavia cercano forse di cambiarlo o di completarlo.
Particolare la scelta di porre accanto alla protagonista, Shree, il personaggio di Gleb, un ragazzo che mostra quella che potrebbe essere considerata una forma di ritardo mentale, sotto molti punti di vista. Ed è fenomenale la crescita di questa figura che da secondaria diventa a tutti gli effetti comprimaria nello svolgimento della narrazione.
Ottimamente reso l'animo umano e fervente di Vikas, la giustizia cieca di Eckhard, il potentato del Sommo Padre.

Profonde e incisive le considerazioni di natura religiosa, sia di fede che di mera politica che vengono messe in campo, funzionali alla storia ma che indubbiamente instillano nel lettore parallelismi con la realtà e dubbi (legittimi o meno sta alla coscienza di ciascuno) sul sentire e sulla percezione che si ha della religione, qualunque essa sia, nella nostra vita comune. Alla faccia di chi ancora pensa che il fantasy sia un mero genere di intrattenimento per bambini incapace di dare messaggi profondi, su questo testo si potrebbero aprire infinite discussioni filosofiche e teologiche.
Il finale è da premio: è a dir poco atipico e qualunque cosa possiate pensare detto questo, sappiate che state sbagliando.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

Segnala contenuto

kira1992

  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
Valuta questa opinione

Ti sembra utile quest'opinione?

Scrivi un commento

Questa funzione è disponibile solo per gli utenti che hanno effettuato il login

Altre opinioni degli utenti su Pestilentia - Stefano Mancini

  • blase
    opinione inserita da blase il 17/07/2020
    Protagonisti della storia sono un cavaliere della fede, una ladra e uno schiavo, coinvolti nel furto di una preziosa reliquia, un libro in cui è rinchiusa la verità su quella pestilenza che ha precipi...
    Continua a leggere >
    ma.....giusto per passare il tempo se vi piace il genere come a mio marito che ne va matto ...de gustibus
    molto crudo
  • chiarlie96
    opinione inserita da chiarlie96 il 29/09/2019
    Questo romanzo ha origini horror/fantastiche ed è stato scritto da un autore emergente italiano, Stefano Mancini, a cui a mio parere bisogna dare molto credito, perché scrive in maniera fluida e impec...
    Continua a leggere >
    Scrittura fluida e scorrevole, bei personaggi e paesaggi descritti molto bene
    Finale malinconico