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3 Opinioni per Pestilentia - Stefano Mancini
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  • blase
    Piace a mio marito meno a me!
    opinione inserita da blase il 17/07/2020
    Protagonisti della storia sono un cavaliere della fede, una ladra e uno schiavo, coinvolti nel furto di una preziosa reliquia, un libro in cui è rinchiusa la verità su quella pestilenza che ha precipitato il mondo conosciuto in un girone dell’inferno. Non parliamo di zombie, stavolta, si parla di un vero e proprio morbo che debilita fino a uccidere, come fu la peste secoli or sono. Il cavaliere, accecato dalla sua fede, persegue una missione di sterminio nei confronti di una razza accusata di essere artefice della pestilenza. La ladra vede nella reliquia la sua via d’uscita da un’esistenza fatta di povertà e privazioni. Lo schiavo è coinvolto un po’ per forza nella vicenda, vorrebbe essere in tutt’altro posto anche perché lui stesso appartiene a quella razza che viene perseguitata dalla chiesa. Le cose, ovviamente, non sono come sembrano, e quando i nodi vengono al pettine, un rimescolarsi di idee darà luce a una improbabile alleanza. Ma forse, nonostante tutto, la chiesa ha troppo potere e mostrare la verità al mondo potrebbe restare soltanto un’utopia. Un romanzo che si legge agilmente, crudo e dal finale amaro.
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    ma.....giusto per passare il tempo se vi piace il genere come a mio marito che ne va matto ...de gustibus
    molto crudo
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 10/07/2020
    Se cercate un fantasy atipico in cui il buono non è buono come sembra e il ritardato diventa l'eroe di turno, dove non ci siano orecchie a punta e barbe intoccabili a ogni spron battuto e il mondo non sia ricco e fiorente rappresentato nella classica mappa, ecco che Pestilentia sicuramente fa per vo...
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    100%
    Lo stile di scrittura è fluido, talvolta tende a "sedersi" diventando un po' noioso, per poi riprendersi subito.
    sembra lento ma non lo è
  • chiarlie96
    Un libro dai tratti scuri e spietati
    opinione inserita da chiarlie96 il 29/09/2019
    Questo romanzo ha origini horror/fantastiche ed è stato scritto da un autore emergente italiano, Stefano Mancini, a cui a mio parere bisogna dare molto credito, perché scrive in maniera fluida e impeccabile. La storia è molto molto cupa, racconta di due fazioni in guerra e di una pestilenza che dilaga da secoli, lasciando dietro di sè solo distruzione e morte. La Chiesa di Nergal sembra nascondere un segreto di sangue, l'origine dietro questa terribile pestilenza e la ricchezza di cui i monaci si sono circondati in tutti i secoli di dominio. Saranno una ladruncola e il suo insolito compagno di viaggio a portare scompiglio entrando in possesso di un oggetto che la Chiesa teneva segreto. I due protagonisti cercheranno di destreggiarsi in questo mondo in rovina, in cui la pioggia sembra cadere perennemente, gelata, e la neve non si scioglie mai; andranno alla ricerca di una scomoda verità che dopo secoli tenterà di uscire allo scoperto. Lo scrittore ha descritto i paesaggi con dettagli minuziosi, tanto che mi è sembrato di essere lì, tra la neve e il marciume. Mi è piaciuto molto, anche se il finale è calato su di me con un velo di malinconia; mi ha lasciata senza speranze. Vale assolutamente la pena leggerlo, un talentuoso autore emergente.
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    Scrittura fluida e scorrevole, bei personaggi e paesaggi descritti molto bene
    Finale malinconico