Opinione su Pietro Paolo Virdis: Grande attaccante sardo
Grande attaccante sardo
09/03/2016
Vantaggi
veloce, scaltro, gran goleador
Svantaggi
mai una chance in nazionale maggiore
Virdis nasce in Sardegna, più precisamente a Sassari nel 1957 e si mette in mostra con la casacca della Nuorese e, dopo, del Cagliari con cui segna 24 reti in tre stagioni.
Boniperti lo vede, gli piace e lo porta a Torino, sponda Juventus, dove però il rendimento di questo attaccante veloce e furbo non è ottimale, in tre stagioni gioca poco e segna con il contagocce. Sono appena 8, infatti, le sue realizzazioni in campionato.
Torna quindi a Cagliari dove mette a referto 5 reti che gli valgono il ritorno alla Juventus dove, finalmente, gioca con regolarità e fa 9 reti.
A fine anno, però, viene ceduto all' Udinese dove finalmente torna ad essere decisivo e titolare e si guadagna, meritatamente, le attenzioni del Milan.
A Milano rimane parecchi anni e vince anche una classifica dei cannonieri della serie A con 17 reti. L' anno dopo segna ancora con regolarità sostituendo, nella stagione 1987-1988, Marco Van Basten a lungo infortunato.
Gioca in tandem con Gullit e, i due, si trovano molto bene essendo Virdis agile, veloce e scattante e Gullit potente e dotato di un tiro pazzesco.
A Milano vince scudetto, Coppa dei Campioni e Supercoppa Italiana e, in tutti questi trofei, c'è da registrare un suo contributo più che cospicuo.
A Torino invece, dove vince Coppa Italia e due Scudetti il suo apporto è meno importante.
Purtroppo, a parer mio in modo ingiusto, non è mai stato convocato in Nazionale maggiore, si è dovuto accontentare della Nazionale Olimpica, con cui ha segnato 9 reti in 15 apparizioni e dell' Under 21. Nel 1988 è stato uno dei pochi calciatori italiani, assieme a Stefano Tacconi, a salvarsi dalla pessima Olimpiade disputatasi a Seoul e culminata nella sconfitta per 5 a 2 contro lo Zambia di Kaluhsa Bwalya.
Ha chiuso la carriera a Lecce, in serie A, disputando due buone stagione e lasciando a tutti il ricordo di un attaccante molto tecnico, utile anche in aiuto dei compagni, forte di testa, elegante e rapido.
Era uno dei pochi calciatori ad avere i capelli grigi e bianchi già da giovane e, questo, lo faceva sembrare più vecchio.
Ha patito, a mio parere, il fatto che nei suoi anni migliori ci fossero tantissimi attaccanti italiani di grande livello leggermente più anziani di lui, tipo Graziani, Rossi Paolo, Altobelli, Pruzzo, Giordano, eccetera che ne hanno leggermente offuscato la stella.
Io lo ricordo sempre con piacere, era un calciatore che mi emozionava e che, oggi, sarebbe titolare fisso in Nazionale.
In passato ha provato, per breve tempo, a fare l'allenatore salvo poi orientarsi verso la ristorazione.
Era uno spettacolo vederlo giocare, sapeva dribblare, tirava con potenza e precisione ed era abile anche nel gioco aereo.
Inoltre era un cecchino infallibile dal dischetto del calcio di rigore.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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velocità
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dribbling
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tiro
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difesa
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tattica
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