Opinione su Pietro Vierchowod: Lo zar italiano
Lo zar italiano
22/02/2017
Vantaggi
velocissimo, un difensore meraviglioso, top player
Svantaggi
no
Giocava con il numero 5 sulle spalle e quando lo vedevo in campo già sapevo che avrebbe giocato un match gagliardo e non sarebbe mai sceso sotto la sufficienza.
Per me era veramente un mito, molto veloce anzi velocissimo ( celebri i duelli con Van Basten e Weah), abile con i piedi, duro nei contrasti, puntuale e preciso negli anticipi, forte di testa e abile anche a far gol era un difensore super completo.
Siccome giocava nella piccola Sampdoria non è mai stato preso in considerazione come titolare fisso in Nazionale dove Azeglio Vicini gli preferiva il bravo, ma per me inferiore, Riccardo Ferri dell' Inter. Con l'arrivo di Sacchi sulla panchina azzura invece, era ormai troppo anziano per poter essere preso in considerazione anche se era ancora superiore a tanti suoi colleghi più giovani secondo me.
Prima di giocare nella Sampdoria comunque ha giocato a Como, a Firenze e a Roma dove ha vinto un titolo. Era già della Sampdoria ma in quel momento il team ligure era in serie B e lui voleva stare in A cosi' il grande Paolo Mantovani, presidente molto amato a Genova, gli consenti' di andar via in prestito fino al ritorno nella massima serie del Doria.
Dopo la Sampdoria è stato alla Juventus, al Milan, al Perugia e ha chiuso la carriera a oltre 40 anni nel Piacenza.
E' uno dei giocatori con il maggior numero di presenze in serie A e in Nazionale ha giocato più di 45 partite ufficiali.
Per me era un vero mito, un giocatore che adoravo perchè in campo dava tutto ed era grintosissimo e spesso incuteva vero timore all'attaccante che doveva marcare.
Era il Messi dei difensori secondo me, ma questa è solo la mia personale opionione che non pretendo sia condivisa da tutti.
In carriera ha vinto di tutto, da riserva il Mundial 1982 spagnolo e poi sempre da protagonista scudetti, coppe italiane ed europee sempre dando un contributo eccellente e decisivo al fine del raggiungimento dei suddetti trionfi.
Dopo la fine della carriera da giocatore ha provato, come tanti altri suoi colleghi ed amici, a fare l'allenatore anche se, a parer mio, non ha raccolto grandi successi che forse meritava e quindi ha preferito dedicarsi ad altro.
A volte lo vedo in tv come opinionista ed è molto competente ed ha anche un bel linguaggio forbito ed anche tecnico.
Il suo cognome è dovuto al fatto che il padre era un soldato ucraino che si stabili' a Calcinate in provincia in Como ma lui è italianissimo ovviamente.
Il voto alla sua carriera per me è 10, ed inoltre lo considero uno dei migliori 11 di sempre della storia della Sampdoria dove ha giocato insieme a campioni come Gian Luca Pagliuca, Gian Luca Vialli, Toninho Cerezo, Giuseppe Dossena, Roberto Mancini eccetera eccetera.
Per me è stato un top player ed un giocatore molto moderno che anche oggi potrebbe fare una carriera ottima e forse anche superiore visto che gli attaccanti di oggi sono inferiori ai vari Marco Van Bansten, Rudy Voeller, Juergen Klinsmann, Gabriel Omar Batistuta, Antonio Careca, Diego Armando Maradona, Abel Eduardo Balbo, Roberto Baggio eccetera che ha affrontato lui.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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velocità
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dribbling
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tiro
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difesa
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tattica
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