Opinione su Profumo di timo - Rosamunde Pilcher: Benchoile e la sua sorte!

Benchoile e la sua sorte!

Quanto mi piacciono i romanzi di Rosamunde Pilcher!
E pensare che il primo che lessi non mi convinse.
Poi rileggendolo in seguito invece lo apprezzai maggiormente e da lì è stato un crescendo di emozioni ogni volta che prendo in mano uno di questi libri.

Profumo di timo, pur non essendo il mio preferito mi è piaciuto moltissimo.
L'ho acquistato in ottime edizioni in un mercatino dell'usato pagandolo solo 2 euro ed è stato davvero un ottimo affare.

Rispetto ad altri libri della Pilcher che vantano fino a 700 pagine, Profumo di timo è un'opera più breve dato che ne conta soltanto 286.
Perfetto per questo momento storico in cui ho sempre pochissimo tempo per leggere.
Più i romanzi sono brevi e coinvolgenti più ho voglia di leggere e leggere ancora senza fermarmi.
Infatti questo libro l'ho letto davvero in pochissimi giorni, rinunciando ad altri passatempi e qualche mestiere di casa (senza troppi sacrifici a dire il vero!) per vedere come andava a finire ma soprattutto per godermi la magnifica penna di questa scrittrice.

Ambientato come tanti altri suoi romanzi in Scozia questo libro trasuda il gelo di un febbraio polare, il calore del camino sempre acceso, il piacere di un buon brandy riscaldante, la famigliarità di tanti oggetti custoditi nell'antica e sconfinata Benchoile, tenuta agreste in cui si svolge gran parte della vicenda.
Raccontarla tutta sarebbe davvero difficile ed anche infruttuoso perchè non voglio togliere a nessuno il gusto di questa piacevolissima lettura.
Devo dire infatti che nonostante il numero esiguo di pagine, l'intreccio è ben congegnato, non mancano una concatenazione di avvenimenti e di episodi che portano ad un finale, da un lato immaginabile, da un lato realistico e non troppo forzato come invece succedono in tutti quei libri dove lo scrittore vuole necessariamente rendere tutto perfetto.

Proprio come nella vita il lieto fine c'è a volte ma non dev'essere sempre plateale, può semplicemente essere una serie di eventi che in qualche modo evolvono, cambiano e si risolvono.

La storia ha più protagonisti ed inizia con Oliver Dobbs uno scrittore egoista, eccentrico ed inaffidabile che decide di strappare alle cure amorevoli dei nonni materni, suo figlio Thomas di appena due anni, rimasto orfano di madre ed abbandonato dal padre che ha preferito il successo a lui.
Oliver tornato da poco in città, precisamente a Londra, decide di andare a bussare alla porta di Victoria, una ventenne con cui aveva intrecciato una storia amorosa anni prima.
Victoria che non ha ancora dimenticato Oliver dopo una serie di titubanze, decide di farsi coinvolgere nel folle progetto di partire con Oliver e Thomas alla volta di Benchoile, la tenuta di Roddy amico scrittore di Oliver e beniamino di Victoria la quale ha letto tante volte i suoi libri in particolare uno ambientato proprio a Benchoile.
Il viaggio è lungo ed una volta arrivati fa la sua comparsa come ospite per qualche giorno anche John, nipote di Roddy che Victoria aveva conosciuto ad una festa.
Il soggiorno a Benchoile sarà decisivo per tutti i personaggi di questa storia che devono vedersela anche con un testamento dato che Jock, fratello di Roddy è appena morto e le sorti di Benchoile sono molto incerte.

Il profumo di timo del titolo si riferisce ad una canzone che ad un certo punto del romanzo John canticchierà.

E' veramente una storia piacevole e scritta bene, senza particolari colpi di scena ed intrighi ma che si legge bene come bere una buona tazza di tè con qualche biscotto che in tutti i romanzi inglesi abbondano!

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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