Matrimoni civili al Sud.
L'argomento di questo film non m'intrigava affatto, ma ho ceduto a mia moglie supportato dalla presenza di Abbatantuono e curioso di il protagonista di Gomorra in un lungometraggio.
I protagonisti sono Antonio e Paolo, due ragazzi del sud che si amano e vivono liberamente a Berlino insieme a Benedetta. Antonio si propone, ma Paolo pone lacondizione di conoscere la sua famiglia ignara del suo orientamento sessuale.
Ed è qui che il film si perde.
Genovesi trasforma tutto in farsa quasi subito, una scelta coscente e supportata dall'arrivo sulla scena del ridicolo Donato, un uomo di mezza età del sud, scappato da moglie e figli per la sua passione nel vestirsi da donna.
L'assurdo irrompe nel film che tutto sommato reggeva anche alle incoerenze di un Paolo che pretendeva di conoscere i suoceri, ma non parlava con la madre.
Il film affonda, solo Abbatantuono si regge davanti all'assurdo regalando un paio di battute sonanti e un punto di vista tutto sommato umano che condivido, da una parte è giusto che i gay posssano sposarsi, dall'altra è anche giusto che un genitore possa reagire come Diego, ossai restare spaesato davanti ad un figlio che passa da pseudo-etero, era partito per Berlino con la fidanzata tre anni prima, e torna che vuole sposare un uomo che lui nemmeno conosce.
Splendide le ambientazioni e il paesino che fa da sfondo a tutto.
Mediocre.
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