Opinione su Quattro etti d'amore, grazie - Chiara Gamberale: Quattro tonnellate di pazienza, grazie!

Quattro tonnellate di pazienza, grazie!

19/10/2016

Vantaggi

avuto in prestito

Svantaggi

speravo meglio


Qualche settimana fa, una mia collega mi ha prestato due libri scritti da Chiara Gamberale.
Il primo, che ho già recensito, mi è piaciuto.
L'ho trovato ben scritto, abbastanza strutturato bene, a tratti addirittura geniale e d'ispirazione.

Quattro etti d'amore grazie era uno dei libri che avevo incluso nella lista dei desideri che ho compilato su un sito da cui sono iscritta da anni.
Avevo letto la trama che mi aveva subito ispirata così come il titolo e la copertina nei toni del verde.

L'idea c'è, ma è sviluppata male.
Ho letto parecchie recensioni negative ed anche se difficilmente i miei gusti si uniformano alla massa, stavolta devo dire che tutti quelli che hanno criticato questo romanzo avevano ragione.

La storia è quella di Erica e di Tea, due donne che facendo spesa nello stesso supermercato curiosano uno nel carrello dell'altra immaginando così dagli acquisti la vita che l'altra può fare.
Non si parlano mai, Erica conosce bene Tea perchè quest'ultima recita nella sua fiction preferita mentre Tea ammira molto Erica per la sua aria rassicurante da brava madre e moglie paragonandola alla signora Cunningam del telefilm Fonzie.
D'altro canto Erica, stanca della sua vita che definisce "sottovuoto" immagina Tea come una donna fortunata, di successo, sempre in giro per il mondo.
Trova la sua salsa di soia, i burger di tofu e le candele profumate come l'espressione di un'anima creativa, esotica e fuori dal comune mentre Tea ammira i sacchetti di biscotti, lo shampoo per bambini, la polpa di vitello che neanche sapeva esistesse che Erica mette nel carrello per la sua famiglia.

Nessuna delle due donne dunque è pienamente soddisfatta della propria esistenza.
Tea vive amori tormentati, Erica un brutto periodo per via di una rapina nella banca dove lavora che l'ha traumatizzata.
Nessuna delle due conosce davvero l'altra, travisando dunque il contenuto della spesa ed attribuendogli un significato che non ha.

I piatti strani e già pronti di Tea sono espressione della sua incapacità a non saper gestire la casa e costruirsi una famiglia, la spesa abbondante e rassicurante di Erica sono in realtà indice di una famiglia molto impegnativa che a volte non le dà respiro.

Giocando su continue contraddizioni ed elucubrazioni mentali di Erica e Tea nei confronti rispettivamente una dell'altra ma anche analizzando sè stesse, si arriva ad una conclusione che conclusione non è perchè arrivando alla fine avrete la sensazione di essere tornati al punto di partenza.

Non c'è un problema da risolvere, un mistero da svelare, un cattivo da sconfiggere, un amore da far trionfare.

C'è semplicemente una vita da vivere facendo spesa, le prove a teatro, accompagnando i bambini a scuola, sfornando torte e tormentandosi per i propri amanti.

Odioso il marito di Tea.
Riccardo è il personaggio peggiore di tutto il libro che avrei strappato in mille pezzi se fosse stato mio perchè è davvero insopportabile.
Un uomo così sarebbe da prendere a schiaffi non da compatire come da Tea soggiogata da un essere narcisista, egoista ed arrogante.

Tea è una donna fragile, incasinata che si lascia abbindolare dalle persone sbagliate.
Erica nonostante l'apparenza di brava madre e moglie nasconde dubbi ed insicurezze ma è il personaggio più normale del libro, quello che ti invita a continuare a leggere anche se il romanzo non è granchè.

E' una scrittura cerebrale, a volte inutilmente filosofica.
Ci sono parti che non scorrono altre che invece fluiscono meglio.
Carina l'idea di iniziare ogni capitolo con la lista della spesa dell'altra.
Ogni capitolo in alternanza infatti racconta la vicenda di una o dell'altra donna, senza dimenticare di riflettere e fare riferimento a cosa l'altra ha messo nel carrello.

234 pagine che ho fatto un po' fatica a leggere perchè non è di quei libri che non vedi l'ora di continuare a leggere per ore ed ore.
Basta qualche pagina al giorno e poi hai voglia di fare altro.
Non è coinvolgente perchè a tratti è un po' freddo ed impersonale con alcuni interrogativi e risposte contorte che non sempre condivido a pieno.

Tea avrebbe dovuto lasciare suo marito ed il suo amante anzichè portare avanti due storie che si completano perchè nessuno dei due uomini evidentemente era quello giusto per lei.
Erica anzichè chiudersi in casa a fare torte e chattare ore ed ore sui social network avrebbe potuto ritagliarsi degli spazi ed inventarsi un passatempo.
E invece no, stanno lì rimuginano ore ed ore senza fare nulla per sè se non spiare la spesa dell'altra.
Per questo il libro finisce come è iniziato perchè non ci sono sviluppi, c'è solo la quotidianità, la routine, una ruota che gira indisturbata ed ininterrottamente.

Ho letto di peggio ma speravo molto meglio!

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margherita123

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  • adatto a tutti
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Altre opinioni degli utenti su Quattro etti d'amore, grazie - Chiara Gamberale

  • viola04
    opinione inserita da viola04 il 09/03/2017
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    nessuno
    banale
  • zafferano
    opinione inserita da zafferano il 07/11/2016
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    100%
    nessuno
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    opinione inserita da Anonimo il 23/10/2016
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