Opinione su Quer pasticciaccio brutto de via Merulana - Carlo Emilio Gadda: Un pezzo di storia raccontata da.....
Un pezzo di storia raccontata da.....
05/05/2020
Vantaggi
Questo romanzo di Carlo Emilio Gadda è un capolavoro della narrativa italiana del Novecento. E' molto sui generis sia come stile, spesso definito barocco, sia come contenuto, anche perché questo sarebbe un giallo, dove però il garbuglio rimane ingarbugloato, tanto quanto lo è sempre la vita degli uomini.
Svantaggi
a volte mi sono persa
Il commissario Francesco Ingravallo è un tipo “tosto”: un molisano determinato che sa essere sbrigativo quando e quanto occorre, armato di una dose di cinismo funzionale al suo ruolo. Ma non troppo in armonia con l'imperante ideologia mussoliniana: potendo scegliere, avrebbe preferito fare dell'altro – o nascere in un diverso periodo – piuttosto che essere tra i tutori dell'ordine nella “Roma fascistissima” dell'anno 1927.
Il 20 febbraio – giorno come tanti – il commissario è invitato a casa Balducci, per un pranzo esteso ad altri amici della signora Liliana: lei, nubile e piacente padrona di casa nonostante i segni della mezza età, è compagnia che il commissario Ingravallo non disdegna, pur mantenendo l'assoluta osservanza delle dovute maniere.
Poco dopo quella piacevole giornata, tuttavia, in quello stesso stabile di via Merulana si susseguono due fatti di cronaca nera: prima una strana rapina, poi, qualche giorno dopo, l'omicidio della stessa signora Liliana, sul cui corpo l'assassino si accanisce senza un'apparente spiegazione.
E' quello il “pasticciaccio” che Ingravallo – profondamente colpito dall'accaduto – si troverà a dover sbrogliare. E inizierà torchiando il cugino della vittima, certo Giuliano Valdarena, un bell'uomo dai comportamenti apparentemente ineccepibili, e che tuttavia – secondo il commissario – con la sua parente aveva un rapporto tutto da chiarire...
Decisamente l'opera più nota dello scrittore milanese Carlo Emilio Gadda. Che all'inizio pare utilizzare lo schema del giallo, mentre il libro – come si scopre presto – va in tutt'altra direzione.
Il “pasticciaccio brutto” che sconvolge una ordinaria giornata capitolina è infatti il pretesto per un'analisi dei caratteri umani, così di un certo ambiente alto-borghese della Roma degli anni '20-'30 come dei quartieri popolari, sprizzanti veracità ed “assuefazione” all'esistenza. Un risultato che Gadda raggiunge con un linguaggio assolutamente unico: un misto di espressioni dialettali (laziali, molisane, campane) e modi di dire, per una scrittura creata apposta per esaltare lo sguardo ironico sulle vicende, i personaggi e – perché no? - il momento storico.
A queste condizioni diventa superfluo anche un vero e proprio finale: un libro che si conclude ad un certo momento della vicenda, ma che sarebbe potuto proseguire a discrezione di chi l'ha partorito.
In realtà, “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana” è universalmente conosciuto – e da molti ritenuto un capolavoro della letteratura italiana novecentesca – per lo stile prescelto dal suo autore molto più che per il suo contenuto. Stile che (ancor prima del linguaggio) chiede al lettore un'alta soglia di impegno: il suo essere spiccatamente anticonvenzionale (anche per la letteratura odierna) può rendere faticosa la lettura, al punto di indurre all'abbandono del libro prima di averlo terminato.
Si tratta di un'opera a suo modo unica, senza dubbio... ma è anche vero che lo scrittore si cimenta, mentre nelle facoltà del lettore è rifiutare. A ciascuno la scelta.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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