Opinione su Rocky: L'inizio della saga di Rocky e l'ascesa di Stallone

L'inizio della saga di Rocky e l'ascesa di Stallone

06/05/2020

Vantaggi

Trama facile, musiche, troppo famoso per non essere visto

Svantaggi

Potrebbe non piacere a tutti


Direi che chiunque, almeno una sola volta nella vita, ha sentito parlare di Rocky, il personaggio cinematografico nato dalla mente di Sylvester Stallone e protagonista di una sequela di film a lui dedicati. La prima pellicola debuttò del 1976 per la regia di John G. Avildsen e sceneggiatura di Stallone. Quest'ultimo interpreta Rocky Balboa, The Italian Stallion, pugile italoamericano che non riesce a sbarcare il lunario e si guadagna da vivere dapprima lavorando per conto di un gangster. La passione per il pugilato resta in lui viva, ma non riesce proprio a sfondare. L'occasione arriva quando Apollo Creed, pugile della categoria dei pesi massimi nonché campione del mondo imbattuto ma infortunato, decide di mettere in palio il suo titolo e sfidarsi con chiunque voglia provare a salire sul ring con lui. Rocky e il suo allenatore Mickey, dopo alcune divergenze, decidono di darsi da fare e per il protagonista ha inizio una serie di allenamenti per poter trovare la forma e la strategia giuste. Nel frattempo lo Stallone Italiano fa la corte ad Adriana, ragazza italoameriana timida che lavora in un negozio di animali e sorella dell'amico dello stesso Rocky, Paulie. La sceneggiatura ha una struttura abbastanza semplice e lineare poiché segue tutta questa fase della vita di Rocky. Lo troviamo alle prese con la sua vita di tutti i giorni, lo seguiamo mentre si sente demoralizzato, siamo spettatori dei suoi incontri con Adriana e ci facciamo trasportare dall'adrenalina quando raggiunge il suo obiettivo di salire sul ring. Rocky è un personaggio la cui personalità e i cui pensieri sono sviscerati bene, e il merito va sicuramente al fatto che è stato concepito, scritto e interpretato dallo stesso Stallone. Il suo personaggio è un uomo mite, di poche parole, tenero nel suo rapporto con la modestissima Adriana, ma al contempo dimostra una grande volontà. Nella prima parte incarna l'uomo fallito, i cui desideri sono stati repressi e si trova costretto ad arrangiarsi vivendo una vita troppo scarsa per lui e per la sua ambizione. Il fattore 'pugilato' non è una costante eccessivamente imperante, pertanto questa pellicola la si può definire sia sportiva che drammatica e sentimentale. Volendo rappresentare il sacrificio ma anche la semplicità della vita di un uomo che non si arrende, il film ingloba tutte le prerogative presenti comunemente nelle nostre esistenze, a partire dal lavoro, dalle difficoltà economiche, dai rapporti con gli amici fino ad arrivare all'amore.
È una pellicola figlia dei suoi tempi, pertanto il ritmo è scandito e mai davvero incalzante. L'acme dell'eccitazione lo si ha quando il sogno di Stallone sembra essere giunto alla fase del compimento, cioè quando si ritrova faccia a faccia con Apollo Creed. In queste battute finali viene colta tutta l'essenza che ha fatto di Rocky un personaggio fortunato e amato dal pubblico: il pugile, non essendosi mai dato per vinto, è riuscito a trovare un match da disputare e, al contempo, ha conquistato l'amore. Tutte le sue difficoltà, tutta la repressione che provava all'inizio e che era palese sul suo volto anche senza che ne parlasse, a un tratto vengono rimpiazzate da trionfo e orgoglio. E tutto questo è accaduto con una naturalezza e senza troppi sviluppi scontati; anzi, soprattutto il finale riserva una sorpresa che non mi aspettavo proprio. Insomma, Stallone con questo film si è autoproiettato nell'olimpo delle star di Hollywood e da qui ha conosciuto solo una carriera in ascesa, dando vita a altri sequel di questo primo successo, che addirittura ha ricevuto numerose candidature agli Oscar. Ancora oggi alcune citazioni, alcune scene (come quelle dell'allenamento) e l'intramontabile colonna sonora vengono omaggiate e impiegate in altri media. Per il valore storico che ha anche a distanza di tutte queste decadi, è una pellicola da vedere.

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sallyrose

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Altre opinioni degli utenti su Rocky

  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 21/10/2018
    Questo è il primo film di una serie che ha lanciato Sylvester Stallone nell'olimpo delle star di Hollywood, grazie alla creazione di un personaggio che ricalca alla perfezione il sogno americano. Rock...
    Continua a leggere >
    storia, protagonsita, realismo, riflessione, adatto alle famiglie
    nessuno
  • matteoz87
    opinione inserita da matteoz87 il 16/01/2018
    Rocky, la leggenda, ha inizio nel lontano 1976. A mio avviso è un film splendido, ricco di significati, di valori che vanno oltre la banale morale da film di medio livello. Nella fattispecie, si esalt...
    Continua a leggere >
    Memorabile
    Nessuno
  • frankjaegar89
    opinione inserita da frankjaegar89 il 27/07/2017
    Tutti sappiamo chi è Rocky Balboa, probabilmente da piccoli credevamo persino che il vero nome di Sylvester Stallone fosse proprio Rocky. Con una trama semplice ma mai banale e con una colonna sonora ...
    Continua a leggere >
    Trama semplice ma mai banale, colonna sonora epica
    Nessuno
  • vitocatozzo
    opinione inserita da vitocatozzo il 08/02/2016
    Il successo dell'attore americano Silvester Stallone fu decretato dalla serie di Rocky. Quarant'anni passarono dall'uscita del primo film, che quando posso rivedo sempre volentieri. So che hanno girat...
    Continua a leggere >
    80%
    gran bel film
    no
  • fb-844
    opinione inserita da Anonimo il 27/01/2016
    Non amo i film violenti e Rocky lo è, inoltre lo ritengo poco credibile poichè non si sono mai visti combattimenti cosi crudeli, violenti e pieni di sangue nel mondo della boxe. Gli arbitri fermano gl...
    Continua a leggere >
    Stallone è bravo
    violento e banale