Opinione su Rubè - Giuseppe Antonio Borgese: "Rubé" e la storia d'Italia

"Rubé" e la storia d'Italia

05/03/2016

Vantaggi

Opera che "introduce" ai problemi d'Italia dei primi anni del Novecento

Svantaggi

Nessuno


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con l'opinionista che ha sottolineato il fatto che "Rubé" è un romanzo fortemente inscritto "in un determinato periodo storico", ovvero gli anni della Prima Guerra Mondiale, la nascita del movimento fascista, la presenza di forti componenti socialiste rivoluzionarie, le grandi manifestazioni di piazza. Concordo di meno con l'asserzione secondo cui Rubé sarebbe un "fallito". Non credo che l'intento di Borgese (anche per la storia personale dello scrittore, che poi visse negli stati Uniti) fosse stato "simile" a quello di Svevo, dando una rappresentazione dell' "inettitudine" contemporanea. Penso piuttosto che con "Rubé" Borgese abbia voluto più che altro lasciarci un "ritratto" dell'Italia degli anni '20. Il protagonista "attraversa" la storia d'Italia dei primi anni del Novecento, toccandone tutti gli aspetti più salienti. Intanto il protagonista è prima un soldato che combatte al fronte, poi un "reduce" (per di più ferito di guerra) che si trova coinvolto prima nella nascita del primo movimento fascista, poi deve anche fronteggiare la disoccupazione ( che per tanti reduci, come lui, tornati dal fronte era un'ulteriore "ferita" ed umiliazione per chi aveva versato il suo sangue per il paese), infine si trova ingolfato in una violenta manifestazione di stampo socialista, nel corso della quale egli perse la vita. A far da corollario a queste vicende della storia nazionale stanno poi i suoi "amori", tutti più o meno fallimentari. In conclusione, Borgese, che fu un intellettuale di spicco, e fortemente segnato dalla politica, volle forse, attraverso le vicende del "soldato" Rubé, dare uno "spaccato" della storia politica italiana negli anni della guerra e del dopoguerra, fortemente segnati da tutti quegli elementi che Borgese toccò con il suo romanzo: il dramma della Prima Guerra Mondiale, l'insoddisfazione dei "reduci" che, tornati a casa, non avevano lavoro, la nascita del fascismo e le lotte dei socialisti nelle piazze d'Italia. La "morte" del protagonista non porta in sé ( a mio modesto avviso) i segni di una sostanziale "inettitudine", quanto assume piuttosto il ruolo di "vittima" di una società profondamente ingiusta, che dopo aver chiesto tanti sacrifici ai suoi soldati negli anni della terribile Prima Guerra Mondiale, poi li abbandonava completamente a se stessi, vittime incolpevoli di una baraonda sociale che i governi italiani del primo dopoguerra non avevano saputo (mi scuso per il bisticcio di parole) "governare". Direi che "Rubé" è più che altro un "romanzo storico", dove l'intreccio degli amori del protagonista sono "sussidiari" alla trama degli eventi storici nei quali si snoda il romanzo. In questo senso, concordo sul fatto che "Rubé" rispecchia perfettamente un periodo storico fondamentale nella storia d'Italia.

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  • mietta
    opinione inserita da mietta il 01/03/2016
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