Ritratto USA sotto forma di parodia
Il protagonista di Rumore bianco, romanzo dello scrittore americano Don de Lillo, è un professore universitario e la famiglia di lui. La prima parte del libro ha toni da commedia satirica e mostra le incongruenze e le assurdità dell'odierna America middle class - o forse di qualunque classe-. Per esempio un personaggio valuta con tranquillità se arrotondare con un secondo lavoro da spia, al contempo vari segnali ambientali interpretabili -forse sì, forse no...- come minacce di violazione della privacy, spionaggio e via dicendo vengono pure in un certo senso metabolizzati tranquillamente, ritenuti normali. Poi una nube tossica dovuta a un incidente in uno stabilimento chimico rende i toni più pensosi. Incombe la paura di morire, come reagire? Secondo un costume americano consolidato: con una pillola. Che in questo caso non è il Ritalin, ma un prodotto sperimentale non facile da reperire, e chissà quanto funziona-. Insomma, l'assurdo-normale pervade tutto il romanzo, scritto con uno stile sciolto e un linguaggio molto ricco. Più che il plot, prevalgono i dialoghi e, incidente tossico a parte, i micro-avvenimenti, spunti per parodiare l'America di oggi. Molti i personaggi, oltre alla famiglia, almeno una ex moglie, i colleghi del professore, etc. L'opera è forse più complessa di quanto appaia a una prima lettura superficiale, ma su qualunque piano la si voglia conoscere, merita.
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