Pellicola trash
Scuola di ladri è un esempio paradigmatico della mediocrità di certi filoni cinematografici italiani degli anni '80. Già i protagonisti, Lino Banfi, Enrico Maria Salerno, Paolo Villaggio e altri li ho sempre trovati penosi. Potrei dire lo stesso del regista, Neri Parenti, Le battute del film sono volgari e ancora peggio assolutamente scontate, adatte solo a cervelli intorpiditi. Idem per le situazioni che si vengono a creare nella pellicola. Un peccato sotto un certo punto di vista, perché presa a grandi linee, dalla trama poteva uscirne qualcosa. Come suggerisce il titolo infatti al centro della storia troviamo degli apprendisti ladri, che uno zio - in realtà non è tale - scassinatore e benestante decide di addestrare. Purtroppo per lui il compito si rivela ben più complicato del previsto. Ignoro come finisca il film: sono stata costretta a vederne una parte molto tempo fa mentre mi trovavo a casa di altre persone, e quando infine la persona che attendevo è venuta a prendermi me la sono filata in fretta. Ma ricordo le risate sgangherate di chi seguiva con passione la pellicola, che all'epoca ebbe successo e fu seguita da Scuola di Ladri 2.
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