mal riuscito
Serafino è un pastore e contadino che vive con l'anziana zia in uno sperduto paesuccio di montagna. Obbligato al servizio militare, finisce con il farsi esonerare per insufficienza mentale, dato che sin da subito è chiaro a tutti i suoi superiori che gli mancano fin troppe rotelle. Tornato a casa, muore la zia e Serafino eredita una fortuna che però fa troppo gola allo zio. Ma la giovane cugina s'innamora di lui e i due finiscono per diventare amanti. Serafino lascia le sue avventure precedenti per la cugina, tra le quali una donna che fino ad allora era stata la sua amante fissa. A dispetto del fatto che vuole davvero bene alla cugina, Serafino si rifiuta però di sposarla, creando gravi screzi familiari con lo zio. Non saprei dire quale sia il vero intento di questo film. Possibilmente comico, ma un paradosso dall'inizio alla fine. Molto a malapena si potrebbe intendere il senso nella voglia di libertà di un contadino non abituato alle pressioni della città, ma questa libertà consiste in realtà in libertinaggio bello e buono. Ove gli altri ne fanno le spese. Se il significato del film è la difesa della libertà, ricordare che la libertà dell'essere umano finisce dove inizia quella del nostro prossimo. E confonderla con il libertinaggio è deplorevole. Se si vuole guardare Serafino unicamente per ridere, ci può stare, ma è non certo un film da prendere sul serio. Non adatto ai bambini.
Segnala contenuto