Il sogno di yu suzuki
Shenmue, considerando periodo e costi di sviluppo, è probabilmente il progetto più ambizioso della storia dei videogiochi. È stata la prima evoluzione del free roaming moderno, il primo esempio del QTE (Quick Time Event) moderno, non che uno dei migliori esponenti ancora oggi.
Yu Suzuki presentò il gioco come un nuovo genere, con l'acronimo di FREE ( Full Reactive Eyes Enterament), dove la libertà e l'immersione totale nel mondo di gioco sono il fulcro dell'esperienza. La realizzazione della vita virtuale è sicuramente uno dei pregi principali, con la ricreazioni di luoghi (realmente esistenti) con una cura maniacale, pullulanti di vita e credibilità, dove ogni personaggio secondario ha una propria quotidianità fatta di abitudini, lavoro, vizzi e hobby.
Il progetto basa le sua fondamenta su una trama composta da 15 capitoli, di cui il primo Shenmue racchiude solo il primo.
Le vicende sono ambientate a Yokosuka, piccola cittadina giapponese, nell'inverno del 1986 e narra le vicende di un giovane ragazzo, Ryo Hazuki, e i misteri sull'uccisione del padre e la sua ricerca di spiegazioni e vendetta.
L'incipit non è dei più originali, ma la regia e i continui misteri garantiscono un coinvolgimento totale.
A livello di gameplay ci si trova davanti un prodotto articolatissimo, che mixa una quantità di esperienze, dall'esplorazione, all'indagine, dalle sub quest fino a un sistema di combattimento che prende a piene mani dal tecnicissimo Virtua Fighter.
Le quantità di possibilità sono tantissime, da passare intere giornate a giocare nelle sale giochi a vecchi classici Sega, all'allenarsi, al collezionare oggetti, al curare un gattino fino a svolgere vere e proprie attività lavorative.
Le giornate sono scandite dal ciclo giorno e notte, e giornate soleggiate saranno seguite da altre di pioggia o neve.
Il team di sviluppo ha cercato di ricreare una propria è vera esperienza di vita, e credo che sia una delle più reali mai realizzate.
All'epoca il titolo proponeva un comparto grafico mai visto, ricco di textures di qualità, modelli poligonali vari e ben curati, effettistica all'avanguardia, espressioni facciali di primo ordine. Il top assoluto del periodo. Unica pecca caricamenti un po' eccessivamenti lunghi.
Certo oggi il titolo è invecchiato, sono passati ben oltre 15 anni, e per la tecnologia sono tanti, ma il gioco appare ancora oggi buono. Certo i controlli e movimenti risulteranno legnosi e i caricamenti estenuanti.
Ma le sue qualità restano lampati ancora oggi, un gioco che ha innovato e fatto da apripista alla concezione del gioco moderno, che ha un peso storico come quello di Zelda Ocarina of Time, Super Mario 64 e Half Life. Un titolo che ogni VERO appassionato di questa passione deve conoscere e se possibile provare.
Personalmente insieme al seguito, le migliori esperienze videoludiche mai vissute.
Segnala contenuto