La banalità del male
Ieri l'ho visto e vi parlerò di questo film che apparentemente sembra quasi scontato ma il finale fa davvero ricredere in tutto. E' un film incentrato su una leggenda metropolitana che narra la storia di un serial killer che compare dal nulla dopo aver scritto 3 volte una frase in una chat e uccide chi sta dall'altra parte della video chiamata. Il serial killer è Smiley, si chiama così per il sorriso che si trova in viso e composto da una cicatrice e delle cuciture. La protagonista è Ashley, una giovane universitaria che giocando con un'amica evoca Smiley che inizierà a tormentarla. Il professore Colton, personaggio misterioso, illustrerà la natura oscura di internet, i danni a livello psicologico e questa fruizione facile e costante di violenza e potere che in realtà è molto vero. Smiley è una sorta di specchio e rappresenta pienamente la banalità del male e la crudeltà di gente che gioca con il principio del potere. Un film che può sembrare banale ma che alla fine lascia senza parole e lascia uno spunto di riflessione non indifferente. Rappresenta pienamente cosa può provocare il gusto del potere/dominio sugli altri, non considerando l'altro un quanto essere umano ma considerandolo come un gioco per "ridere". Ve lo consiglio anche se vi dico di non aspettarvi grandi effetti speciali.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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