Opinione su Spose di Guerra di Helen Bryan: Lascia la sua traccia...molto bello
Lascia la sua traccia...molto bello
10/04/2020
Vantaggi
“Spose di Guerra” è uno di quei libri da leggere il prima possibile, perché ci restituisce, anzi, ci tramanda l’ardente saggezza femminile che vive di coraggio e sa destreggiarsi tra i pericoli, conosce le cadute e le risalite.
Svantaggi
lenta solo la prima parte poi si entra nel vivo della storia
Un vero e proprio modo di vivere secondo il quale l’altra metà del cielo risulta, dall’esterno, compatta e non divisa in unità in continua lotta, in perenne concorrenza per sembrare più belle di fronte agli uomini.
Le donne hanno grandi risorse, tra cui il coraggio e la pazienza, ma queste vengono fuori solo in momenti storici eccezionali. Durante una guerra, per esempio.
Il toccante romanzo di Helen Bryan, “Spose di Guerra”, edito da Amazon Crossing, è proprio un inno all’amicizia, alla solidarietà nonostante le diversità sociali, culturali e le vicissitudini esistenziali. Una storia travolgente che mostra legami indissolubili nel tempo, soprattutto quando sono segnati da un conflitto spietato come fu la Seconda Guerra Mondiale.
Conosciamo fin troppo bene la vicenda umana che si fonde con quella storica: agli uomini il dovere di partire per il fronte, alle donne quello di attendere.
Ciò che non si dice spesso, però, è che questa attesa è logorante tanto quanto un combattimento sul campo. Altrettanto lacerante, piena di angoscia, dubbi, giornate passate a colmare un’assenza che potrebbe essere definitiva.
Le donne di guerra, non solo le spose, hanno il compito di vivere anche per i loro uomini, sopportare ogni genere di privazione, non solo quella umana, mentre le loro braccia e la loro mente devono trovare la concentrazione giusta e la forza per tenere in piedi un’intera società.
Alice Osbourne, Tanni Zayman, Evangeline Fontaine, Frances Falconleigh ed Elsie Pigeon, le protagoniste del romanzo, non sono eroine e pochissimo hanno in comune tra loro. Alice ha davanti a sé un destino già scritto, quello di tutte le brave ragazze in età da marito, Tanni è una giovane ebrea per cui il futuro non deve esistere perché qualcun altro ha stabilito che le persone della sua “razza” non ne hanno diritto, Evangeline ha un sogno d’amore considerato proibito per una americana del profondo Sud, Elsie trova nella fuga la speranza di una vita migliore, Frances è, invece, il “nodo” di tutta la storia, l’amica da ricordare e di cui salvare la memoria attuando una vera e propria rivalsa.
Le cinque donne si ritrovano, minacciate dall’avanzata inarrestabile del nazismo, in un villaggio inglese chiamato Crowmarsh Priors. La loro esistenza è tutt’altro che tranquilla: la guerra arriva dal cielo, con le incursioni aeree, da terra con la fame vera, quella che noi, uomini di oggi, nemmeno riusciamo a immaginare e perfino dal cuore, appesantito dalla grave sensazione di morte che accompagna tutto il romanzo e che ha, purtroppo, segnato tante vite nella realtà storica.
Le cinque protagoniste stringono un’amicizia forte, un’alleanza che solo le anime imprigionate in una sorte non scelta, bensì imposta da eventi o persone, possono comprendere fino in fondo.
Insieme affrontano la guerra senza neppure osare pensare che possa esistere un domani, una fine all’orrore. Per loro non esiste che il presente e la tragedia che le unisce, anzi, le stringe insieme come splendidi fiori in un vaso troppo piccolo, aiutandole a trovare la determinazione per tornare a sperare.
La sporca guerra termina e le vite delle giovani ormai forgiate da divieti e drammi, continuano, come sempre accade.
Il romanzo si apre proprio cinquanta anni dopo il conflitto, quando tutte e cinque sono richiamate a Crowmarsh Prior per ricordare ciò che è stato, per raccontarlo al mondo durante la Giornata della Vittoria nel 1995 e, soprattutto, per dare pace all’anima tradita di Frances, liberando se stesse da un peso trascinato per troppi anni.
“Spose di Guerra” è un romanzo da leggere per capire cosa è stata la Seconda Guerra Mondiale e, in generale, che effetto hanno tutte le guerre sul corpo e la psiche umana.
L’autrice ha fuso davvero bene la meticolosa ricerca storica con le vicende dei cinque personaggi principali tessendo, attraverso uno stile scorrevole e mai ripetitivo né banale, la Storia con le storie, la vicenda umana con le vicende individuali.
Nel libro ogni fatto si snoda con pazienza e attenzione; tutto, dal carattere dei personaggi alle descrizioni di ambienti, segue una logica perfettamente scandita da ogni singola “scena” e nulla reca al lettore l’impressione della narrazione frettolosa.
“Spose di Guerra” ha tutto ciò che un romanzo dovrebbe possedere: una storia solida, ben impostata, senza scalfitture nel ritmo avvincente o nella base storica, personaggi delineati nei minimi particolari in tutta la loro evoluzione, il dramma raccontato per far riflettere, facendo rivivere un’epoca con passione e sentimento, senza artifici nella elegante narrazione.
Uno dei pregi di questo romanzo sono proprio le superbe descrizioni delle situazioni molto dettagliate e dei personaggi femminili che sembra di vederli nello specchio.
“Spose di Guerra” è uno di quei libri da leggere il prima possibile, perché ci restituisce, anzi, ci tramanda l’ardente saggezza femminile che vive di coraggio e sa destreggiarsi tra i pericoli, conosce le cadute e le risalite.
La vita, soprattutto quella delle donne, è uno straordinario viaggio avventuroso nella felicità e nella tristezza che l’animo femminile può e deve affrontare, anche quando teme, sbagliando, di non potercela fare.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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