Commedia che va oltre il surreale.
Devo ammettere che ho continuato a guardare questa commedia solo perchè la recensione che mi aveva convinto a guardarla diceva che i qualunquisti l'avrebbero spenta dopo pochi minuti dicendo " Che cavolo!"; e così io soho provato ad andare oltre e mi sono ritrovato più volte a dirlo, fino alla fine.
Il film narra le vicende di Hank, un uomo perduto su quella che sembra un'isola deserta che sta per suicidarsi, ma si ferma quando dal mare arriva un cadavere.
Lo chiama Manny e con lui inizia un surreale viaggio verso la civiltà.
Oltre a dire "che cavolo!" per tutto il film mi sono domandato quanta roba si debba fumare uno sceneggiatore per avere un'idea del genere, sono arrivato alla conclusione che ne serva davvero parecchia per immaginare che un cadavere posso diventare una sorta di coltellino svizzero multiuso utile per ogni bisogno di un naufrago.
Aldilà di tutte le volgarità e assurdità di cui il film è intriso con un umorismo che passa dagli scoreggi alle erezioni del cadavere c'è anche del buono e immagino sia ciò che ha visto colui che mi ha convinto a vederlo.
Sicuramente merita un premio per l'originalità dell'idea, inoltre i dialoghi non sono affatto banali quanto l'umorismo perchè affrontano in profondità temi di attualità e della vita, ma anche un viaggio surreale che è anche metaforico.
Tuttavia questo non basta a farne un capolavoro nè a farlo uscire dalla categoria film strampalati adatti ad un pubblico di strafattoni; quindi se fate parte del gruppo ecco un film che fa per voi.
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