Opinione su Tekken: Dove tutto è iniziato
Dove tutto è iniziato
29/01/2017
Vantaggi
Un vero pezzo di storia
Svantaggi
Al giorno d'oggi il gameplay è invecchiato malissimo
Ma non tutti sanno che Tekken nacque da un progetto senza tante pretese e tutto molto elementare.
Uscito prima in Arcade e successivamente come Killer Application sulla prima Playstation, Tekken da li a poco avrebbe rivoluzionato il mondo dei picchiaduro.
Diretto concorrente di Virtua Fighter della Sega, la trama di Tekken era molto semplice ma comunque d'impatto: Heihachi Mishima il boss della Mishima Zaibatsu (Multinazionale con fini e entrate non proprio legali) per eliminare i propri nemici e rivali decide di organizzare l'iron fist, un torneo di arti marziali, dove al vincitore sarebbe andato in premio una grossa cifra di denaro; a questo torneo decide di partecipare anche Kazuya Mishima, figlio del boss, che vuole vendicarsi di lui per averlo gettato, quando era piccolo, in un burrone lasciandogli una grossa cicatrice sul petto.
Il sistema di combattimento era il classico basato ad incontri di 2 round, la modalità arcade prevedeva la selezione di un personaggio su 8 (17 dopo che si finiva il gioco con tutti gli 8 personaggi base, in quanto si sbloccava il rivale del personaggio scelto) e si affrontavano avversari per un totale di 8 scontri dove il boss finale era Heihachi (o Kazuya se si giocava con Heihachi).
Il roster era molto variopinto, oltre ai già citati Kazuya e Heihachi potevamo trovare un orso di nome Kuma, un tributo a Bruce Lee chiamato Marshal Law, un personaggio ispirato a l'Uomo Tigre, solo che qui ha una maschera di ghepardo, di nome King e un samurai ninja che ruba ai ricchi per dare ai poveri di nome Yoshimitsu.
Il gameplay purtroppo è il vero tasto dolente del gioco (se visto ai giorni d'oggi) personaggi legnosi e risposta ai comandi lenta, la I.A. molto ignorante dove il più delle volte non faceva altro che ripetere la stessa mossa all'infinito, e molto spesso una mal calibrata potenza degli attacchi, dove magari una semplice mossa poteva togliere anche 1/4 di vita; certo al giorno d'oggi queste cose avrebbero fatto bocciare il giocare , specie se paragonato al 3 capitolo della serie tutt'ora il migliore, ma bisogna sempre pensare all'epoca d'uscita che fu uno dei primi picchiaduro per la prima psone e che il gioco non aveva alcuna pretesa.
Piccola curiosità: anche se all'epoca non era prevista la piega narrativa che ha preso il gioco, era possibile sbloccare Devil Kazuya tramite un minigioco. Il personaggio non era altro che una variante costumistica di Kazuya (infatti non cambia neanche il nome) con la pelle color viola senza alcun modifica o potere speciale, ma era comunque una soddisfazione sbloccarlo.
In definitiva è un pezzo di storia che in molti neanche hanno giocato; se dovesse capitarvi tra le mani provatelo per vedere come è nato il capolavoro di oggi.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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grafica
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gameplay
- multiplayer
- longevità
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