Diario toccante di vita vissuta...e sacrificata
Premessa:
Devo essere sincera non sono una persona che legge molto libri, non ho la pazienza di mettermi stesa sul divano e leggere pagine e pagine aspettando il finale, vorrei subito arrivarci. Il mio approccio verso un libro deve essere un'amore a prima vista, devo guardarlo negli occhi ( in questo caso la copertina) o vederlo di sfuggita e rimanere affascinata da quel primo sguardo!
Ho una fortuna grande però, ho un fratello che i libri li divora la sua passione spazia tra vari generi: politica, attualità, narrativa, gialli, fantascienza, filosofia e tanti tanti altri. Ma per una cosa sono particolarmente fortunata, ho la possibilità di incontrarmi con libri molto particolari e di nicchia a mio parere. Ora sono sposata e purtroppo non è come prima che gironzolavo per casa e mi capitava di "innamorarmi" più spesso di qualche libro...ma vado a casa dei miei comunque e ieri mi sono innamorata di uno sguardo!
Il libro in questione è Terra Matta di un anonimo Vincenzo Rabito. Prima cosa mi ha attirato il titolo, mi son detta " mmmmm terra matta...di cosa parlerà mai!" l'ho aperto e in quella prima pagina mi si è aperto il cuore di un uomo che ne aveva passate tante. Un' uomo che un giorno chissà come e perchè ha deciso di chiudersi in camera per ore ed ore a scrivere scrivere come un fiume in piena come se non ce la facesse più in quella sua stanca età a tenersi tutto dentro, tutta la sua vita travagliata e sofferta.
Un uomo che non ha potuto studiare perche' secondo di sette figli e senza padre che ha dovuto darsi da fare in tenera età per aiutare sua madre e i suoi fratelli. E si vede che non ha potuto farlo il testo è pieno zeppo di errori, si vede che l'ha scritto di suo pugno senza aiuto, e si vede anche la passione che mette nel raccontare di quale vita sciagurata gli è toccato vivere.
Ho letto poche pagine una quindicina sinceramente, non posso raccontarvi tutto il libro, ma posso dirvi che quest'uomo nato a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa nel 1899, dal 1968 al 1975 con l'ausilio di una vecchia macchina da scrivere Olivetti, chiuso a chiave in una stanza, all'insaputa di tutti, ogni giorno, in un enorme e solitario sforzo, riempie le 1027 pagine che racchiuderanno il ricordo della sua vita «maletratata e molto travagliata e molto desprezata» come ripete spesso nel testo.
Il Diario non è stato pubblicato subito perchè scoperto dal figlio solo anni dopo. Nel 2000 vince il premio Pieve e nel 2012 è stato presentato alla 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il documentario Terramatta - Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano.
Continuerò a leggerlo fino alla fine, e questo volta avrò la pazienza di leggerlo piano piano aspettando il finale, perchè quest'uomo ne ha avuto tanta per imprimere questa sua vita parola per parola su fogli e fogli, immagino lo sforzo e anche per questo gli devo rispetto.
A presto vi dirò
°°°°°°°° Lo sto ancora leggendo è stupendo presto vi racconterò tutto, un pò di pazienza ho i miei tempi :P °°°°°°°°
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