Il sogno di una piantagione.
Fil e Charlie sono dei coltivatori amatoriali di marjuana che vogliono fare il grande passo e realizzare una pintaggione in CostaRica con annesso CoffeShop e locanda.
Il problema è portarsi dietro i preziosi semi, ma il cane che voelvano suare si è perso, quando la psicotica Wanda bussa alla loro porta hanno un'idea poco etica, am che sembra efficace.Ma a mettere i bastoni fra le ruote c'è anche l'assurda famiglia di Fil dalla quale lui vuole allontanarsi a tutti i costi...
Questo film mi ha trascinato con le sue battute taglienti per tutto il suo corso, ma ha tante cose che non vanno.
La regia stenta nel dare un ritmo alla storia che arranca durante tutto il percorso, i personggi hanno un qualcosa di troppo teatrale che li trascina in una dimensione troppo surreale ed estranea alla realtà questo non toglie alla loro bravura nel tenere la scena, nella battute.
Il punto di forza sta proprio in quest'umorismo noir, surreale, forte che non risparmia nessuno, con dialoghi ben scritti; una satira nei confornti di quest'Italia che solo gli italiani possono cogliere, soprattutto quelli che abitano nel centro sud e che continuano a restare, ma col desiderio di potersene andare da tutto questa squallore, da questa meschinità, dai furbi. Senza riuscirci.
Un'opera interessante che meritava una regia migliore e una scrittura più adatta al grande schermo.
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