La rinvincita di una Star
Questo film racconta di Moose, un fanatico dei film e dell'attore Hunter Dunbar che fa di tutto per entrarci in contatto e avere l'agognato autografo.
S'imbica ad un party dove Dunbar non arriva, si mette in fila al negozio, ma Dunbar se ne va, poi trova una App che gli indica la casa dell'attore...
Questo film mi ha un pò sconvolto perchè inizia con un tono un pò da commedia con un John Travolta in un ruolo eccessivo e ridicolo che mi lascia in un sentimento a metà fra la risata e la pena, ma che improvvisamente prende una piega oscura pur restando in un fondo di ridicolo che mi lascia a metà fra la piangere e ridere.
Il film s'ispira ad un vero fanatico che seguiva il leader dei Limp Biskit, ma non riesce a tramettere il minimo di realismo allo spettatore, anzi sembra proprio che Travolta abbia fatto la sua missione personale nel rendere eccessivo e ridicolizzare il più possibile il suo ruolo di fan, quasi fosse una vendetta personale nei confronti dei fan che lo hanno perseguitato che, sicuramente, saranno meno dopo questa performance.
L'idea di restare in mezzo fra due generi non è malvagia, m a solo i grandi registi riescono a rendere realistico un film e cambiare registro, non questo regista nè è aiutato dalla Star. Al contrario segnalo l'ottima performace di Sawa che non segue il registro del film, ma mantiene una sorta di dramamticità che esplode in un climax ascendente.
La regia non riesce nemmeno ad andare in fondo nella critica al cuoto dei valori hollywodiani, ma resta un pò alla finestra senza affondare il colpo.
Qualcosa si salva, ma non è certo un capolavoro.
Segnala contenuto