Quando il sogno è realtà
Su questo gioco ho lasciato una parte della mia anima, e ho ottenuto in dono emozioni indicibili in grado di abbacinarmi, a fronte di un'inventiva, di un'ironia e di una molteplicità di situazioni sfoggiate da lasciami basito a distanza di così tanto tempo.
Tantissimi sono i cameo presenti che richiamano altre produzioni Nintendo. Andando oltre gli oggettivi meriti del gioco circa la crescita della serie di appartenenza (quella di Zelda), Link’s Awakening è in grado di vantare una storia narrata in maniera eccelsa, e che offre svariati spunti di riflessione.
Perché l'universo che permea Link's Awakening è soltanto un sogno divenuto per un istante realtà (per Link e per noi).
Il sogno di una creatura (il Wind Fish) tenuta in uno stato di sonno perenne da un essere malvagio.
Ogni abitante di Koholint Island (il mondo in cui si sviluppa la storia) è "vivo", e con l'avanzare dell'avventura si comprende che questa volta (a Link) non toccherà vestire i panni del solito eroe venuto a salvare il popolo oppresso di turno. In quest'occasione al protagonista spetterà il compito di risvegliare questa creatura, e quando il momento giungerà la "vita" di questi abitanti verrà spazzata via in un istante.
E ogni Boss di fine dungeon avrà premura nel ricordarci cosa ci attende, nel farci sentire in colpa per quello che stiamo per fare e per quello che sta irrimediabilmente per sopraggiungere.
E allora incominceremo a porci delle domande... siamo davvero degli eroi per questo popolo? Dobbiamo anteporre i nostri interessi personali (la voglia di tornare ad Hyrule... la patria di Link) davanti a quelli di questa povera gente? Le stesse persone che ci hanno accolto su questa sperduta isola con il sorriso fra le labbra, senza farci domande circa il nostro passato... è davvero giusto risvegliare il Wind Fish e mettere così la parola fine a codesto sogno?
La dolce Marin ci ha salvati sulla spiaggia, accogliendoci nella propria casa; non ha mai mancato di aiutarci più volte nel corso delle nostre peripezie sull'isola... perché deve sparire? Dov'è il giusto in tutto questo?
Soltanto il vecchio gufo, rappresentazione stessa del Wind Fish su Koholint Island, ci sprona a proseguire, ci infonde coraggio, ci invita a svolgere il nostro compito.
Ma è proprio in quell'ultimo istante, nel momento stesso in cui risvegliamo l'immensa creatura sopita, che i ricordi dei bambini che giocano a palla sull'erba, del neonato che stringe a sé la bambola di Yoshi appena donatagli, della vecchia strega che gira frettolosamente il mestolo nel calderone, della sirena che sguazza nell'acqua, e di Marin, specialmente di lei, ci assalgono, per tornare a galla in tutta la loro consistenza.
Perché a dirla tutta Link's Awakening è un sogno alquanto reale. E a malincuore ci toccherà abbandonare questa sfuggevole immagine, lasciando poi che siano i ricordi quella sorta di collegamento [Link] atta a traghettare pulsanti emozioni, quel filo capace di legarci indissolubilmente a quest'onirica esperienza e che ci permetterà di non dimenticare il Koholint Island, il Wind Fish e tutto ciò che ci porta a giocare, ancora una volta e per sempre, a questo bellissimo Zelda.
Questo gioco è per me poesia.
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