L'aereoporto
Questa è una delle opere di Spielberg che più ho ammirato che in binomio con Hanks riesce a realizzare una commedia intrigante e riflessiva.
Il protagonista è Viktor, un uomo in america da unod egli stati sorti dalla frantumazione dell'URSS, ma quando atterra un colpo di stato fa cambiare regime e il nuovo stato non è riconosciuto dagli USA che bloccano il passaporto di Viktor e legalmente non può entrare negli Usa, ma nemeno tornare a casa.
L'inserviente lo invita a violare la legge euscire dal Terminal, ma Viktor vuole seguire le regole etrova la sua casa nell'aereoporto.
Film godibile confezionato nel formato commedia con tanti sviluppi da seguire sebbene il tutto si svolga all'interno dell'aereoporto, tante risate e un'interpretazione realistica che fa immedesimare il pubblico di Tom Hanks; già questo basterebbe a farne un buon film, ma il regista si spinge oltre invitando lo spettatore a riflettere trasformando il sogno americano per uno straniero rinchiuso nell'aereoporto in un incubo e nell'impossibilità di questi nel poterlo raggiungere perchè la legge lo spinge a diventare clandestino.
Questa è l'america che Spielberg dipinge oggi, un'america a metà per chi ci arriva che non può nemmeno provare il sogno, ma in esso cova la speranza della redenzione e di un futuro migliore dove si ritorni ai valori del passato.
Capolavoro.
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