Opinione su The Walk: La lunga camminata tra le Twin Towers
La lunga camminata tra le Twin Towers
04/04/2020
Vantaggi
Trama, sviluppo, attori, regia, musiche, basato su una storia vera
Svantaggi
Nessuno
Questo è ciò che sappiamo sin da subito e a dircelo è proprio Philippe, non quello vero bensì Joseph Gordon-Levitt, l'attore che lo interpreta con grande impegno, anche fisico, e vivacità contagiosa. Da un panorama mozzafiato, è lui che ci accompagna nelle tappe della sua vita, quelle fondamentali che lo hanno condotto al gesto estremo che però lo ha ripagato di encomi e grandi successi (e il fatto che abbiano ricavato questo film dal suo libro la dice lunga sulla rilevanza e sul fascino della sua epopea). La storia è imperniata su di lui, sulla sua vita, sulla sua passione per l'arte di strada e, soprattutto, sul funambolismo. La sua personalità frizzante ed energica traspare senza filtri in ogni sequenza del film, contagiando allo stessto tempo lo spettatore, che viene trasportato dal suo entusiasmo e dalla voglia di perseguire l'obiettivo che si è prefisso. Il premio Oscar Ben Kingsley interpreta Papa Rudy, un mentore per il giovane che lo aiuta proprio per affinare le doti da funambolo, e non solo.
La pellicola è forte di una sceneggiatura solida che non stagna mai e che non viene viziata da tempi morti. Ogni scena è sottesa di una sorta di suspense, si percepisce l'emozione dell'attesa e, più si va avanti, e più ci si avvicina all'impresa. Ovviamente il culmine sia per la storia che per Philippe lo si ha quando riesce a salire sulle Twin Towers dopo escamotage vari e con l'aiuto dei suoi complici, ma tutti gli avvenimenti che sono venuti prima, ogni fase di preparazione e tutti gli ostacoli incontrati e aggirati dai protagonisti, hanno reso il film avvincente, zeppo e coinvolgente ancor prima della camminata tra la torri. E, anche se l'esito della sua traversata è ormai cosa nota, ho davvero vissuto indirettamente la sua storia come se stesse dispiegandosi dinnanzi a me per la prima volta.
Le mie parole sono positive non soltanto per il lavoro svolto sulla sceneggiatura, ma anche sui dettagli tecnici. Da un regista navigato come Zemeckis, d'altronde, non potevo di certo aspettarmi delusioni di quel genere. Con un budget che si aggira attorno ai 40 milioni di dollari, la perizia grafica e gli effetti visivi sono stati encomiabili. Il vertice, in questo senso, lo si raggiunge proprio quando Philippe è sui vertici delle Torri Gemelle. Il panorama, per quanto digitale, appare vero e contribuisce a infondere tutto il realismo necessario per far avvertire completamente la valenza di quell'esperienza avvenuta tra le nuvole, con uno scenario sterminato da far perdere gli occhi e un filo con su di esso un omino pieno di coraggio, forza di volontà e una generosa dose di follia. In questi istanti in cui ci si trova ad assistere alla camminata, la quantità di sensazioni che si avvertono sono infinite e, se pensate che si tratterà di un normale percorso da una torre all'altra, preparatevi a rimanere stupiti dalle sorprese che si susseguiranno.
Mi sudavano i palmi delle mani durante il percorso sul cavo d'acciaio in sospensione, mentre allo stesso tempo era pure il mio fiato a essere sospeso. Non credevo di divenire oggetto di un simile trasporto emotivo, e invece The Walk ha davvero catalizzato la mia attenzione in un modo inaspettato. E il merito, oltre alla destrezza incredibile di attori, regista, compositore musicale e quant'altro, è da attribuire anche alla location dell'atto di Philippe. Per tutto lo svolgimento della pellicola le Twin Towers hanno assunto il ruolo di seconde protagoniste. All'epoca erano in fase di completamento, nel film le abbiamo viste allo stadio finale, dapprima vuote e con la manovalanza all'interno che le ultimava, e infine compiute, splendide e maestose per ergersi a simbolo della Grande Mela e, ovviamente, per fare da aiutanti all'opera funambolica di Philippe Petit.
Un avvenimento di simile portata non poteva rimanere conosciuto solo ai più, meritava l'attenzione di un pubblico più vasto. Questo film ha contribuito a rendere ancor più inobliabile l'impresa di Philippe e, allo stesso tempo, ha incastonato nella mente della gente l'ennesimo ricordo delle Torri Gemelle, uno che ci riporta alla loro epoca fausta che, da quel 1974, sarebbe durata solo meno di trent'anni. The Walk non poteva volgere al termine senza focalizzarsi sul World Trade Center. Come detto prima, le torri sono state seconde protagoniste e, in virtù dell'alone di tristezza che si prova solo sentendole nominare, erano degne di uno spazio tutto dedicato a loro. In un colpo solo, la pellicola ha divulgato l'impresa di Philippe e ha omaggiato le Twin Towers, lasciando infine nei miei occhi gioia per la riuscita di un piano straordinario, e malinconia mista ad amarezza per quanto accaduto in quella giornata maledetta del 2001. Non si può guardare The Walk ignorando i pensieri che ti portano a tale data.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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