il ritorno di Johnny Groove
Dopo anni che non guardavo il comico Giovanni Vernia e il suo personaggio truzzo Jonny Groove, che era appunto una parodia estremizzata del discotecaro scalmanato, in questo primo film girato con l'aiuto dell'esperto Paolo Uzzi, è presente tutta la comicità e la satira, con toni a lungo respiro, appunto da lungometraggio.
In realtà me lo ricordavo meno demenziale, il personaggio... Ma Zelig lo guardavo da adolescente. Ora è stato più faticoso vederlo, ma quando la mente si abitua alla realtà demenziale del personaggio, lo si lascia vedere. Per altro è di certo ben meno volgare di altre pellicole considerate dalle masse "di successo".
La storia è riguardo allo stesso attore, che interpreta sé stesso, cui sarà sconvolta la vita privata e lavorativa dall'arrivo del suo gemello opposto Jonny Groove, un patito di pantaloni discotecari e brani poco artistici, tutto ritmo.
Interessante, che la trama ha comunque qualcosa di vero, dato che certe cose sono autobiografiche. Credo che chi un minimo apprezza il "vecchio" comico di Zelig, è un film imperdibile, seppur mi è sembrato più sciocco di film più volgari come quelli di Checco Zalone, ma talvolta più arguti...
Per tutti gli altri, consiglio di guardare prima il trailer su internet prima di decidere di vederlo integralmente...
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