Commedia in bianco e nero.
La produttività del cinema americano sforna commedie di una banalità e scontatezza disarmante, ma che diventano godibili grazie al loro inesauribile bacino di attori. Come questa, impreziosita da Steve Martin.
Il protagonista è un'avvocato benestante piuttosto snob che decide di frequentare una donna online, però scopre che dietro lo pseudonimo lawyer girl c'è una donna di colore uscita da poco di prigione. Lei scopre di aver fatto bingo e non molla il ricco avvocato a meno di non ottenere il suo aiuto...
La storia e i personaggi sono di una banalità e scontatezza inaudita, sembrano scopiazzati da altre commedie e disegnati proprio per sconvolgere con la loro eccessività irrealistica. La storia non mostra il minimo segno di sorpresa nè sussulto, va esattamente dove deve andare.
Questo lo si capisce fin dalle prime battute e una volta capito che prodottoa vessi davanti agli occhi sono adnato avanti nella visione e ho riempito un paio d'ore di un noioso pomeriggio gioendo delle gag e lasciandomi trascinare dall'umorismo di Steve Martin, d'altronde c'è poco altro di cui godere, ma almeno lui riesce a dare un senso a questa superflua commedia.
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