Poteva essere meglio
Sono andato a vedere Un piccolo favore al cinema con mia moglie dopo essere stati attratti dalla trama e dal trailer. Film del 2018, sulla linea dell’omonimo romanzo di Darcey Bell. Le protagoniste Emily e Stephanie sono due mamme dalla vita e dalle personalità completamente diverse. La prima una donna in carriera, madre quasi sempre assente e fuori dagli schemi, la seconda, vedova e mamma a tempo pieno che nel tempo libero gestisce un blog di ricette, non hanno nulla in comune, si avvicinano e si frequentano solo per qualche giorno, finché, Emily approfittando dell’ingenuità e della disponibilità di Stephanie, chiede a quest’ultima un piccolo favore: andare prendere il figlio da scuola. Da quel momento Emily sparisce. Nella ricerca della sua amica, Stephanie, scava nel passato scabroso di Emily, dove il blog diventa finestra aperta sul web. Film dove le donne hanno in mano il gioco e il destino e dove l’una, nella ricerca dell’altra, scopre sempre di più se stessa e la propria forza. La trama poteva essere sviluppata sicuramente meglio, in quanto, un fattore di disturbo, per me, è stato proprio il disturbo mentale nel quale sono coinvolte entrambe le protagoniste. Per Emily calza a pennello ma, per Stephanie si tratta di un’ingenuità e leggerezza prive di senso.Il film aveva un grandissimo potenziale che, purtroppo, è stato sfruttato male.
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