Opinione su Un tassinaro a New York: ALBERTO SORDI A NEW YORK
ALBERTO SORDI A NEW YORK
23/03/2020
Vantaggi
Interessante
Svantaggi
Prevedibile
Come detto, la trama è inizialmente interessante, poi diventa un po' banale e, scena dopo scena, prevedibile. Il pregio del film sono la capacità di raccontare, anche con un velo di ironia, alcuni stereotipi delle dinamiche italiane: il traffico romano dove "non si rispettano i rossi ai semafori", l'omertà davanti a un delitto mafioso, il tentativo di spingere i potenti a raccomandare i figli, la scarsa propensione italiana nell'imparare la lingua inglese, cosa che porta all'utilizzo di una lingua "mista", alcune idee in cui la donna cucina e l'uomo lavora; insomma, vengono mostrati degli scenari e delle dinamiche tipiche di uno spaccato italiano degli anni Ottanta. Il difetto principale del film è probabilmente la scelta del regista di incentrare praticamente tutto il film attorno al protagonista che, guarda caso, corrisponde proprio al regista. Non è una buona scelta perché, così facendo , si perdono per strada altri personaggi e le loro trame. Per esempio, la moglie Teresa, interpretata da un'ottima Anna Longhi, da metà film in poi sparisce completamente, ed è un peccato. Il figlio, citato molte volte dal padre, compare giusto in un paio di situazioni e stop. Non sarebbe un grosso problema decidere di utilizzare il protagonista praticamente in ogni scena, se non fosse per il fatto che, come detto prima, questo Alberto Sordi non è quello di dieci o quindici anni prima, ma sta attraversano una fase calante della carriera e questo incide parecchio. Tutto sommato, un film discreto, ma niente di speciale.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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