In fondo al mar
Underwater è un film uscito da pochissimo che ho avuto modo di vedere al cinema. Mi aspettavo tutt’altra pellicola, era pure partita senza prevenzioni del caso vista la protagonista ma il sesto senso non sbaglia mai. La Stewart alla fine non è neppure male, anzi tiene insieme tutta la baracca e burattini, peccato che il film sia la copia scopiazzata di un altro di qualche annetto fa che aveva, diciamo solo, una location spaziale. In questo caso siamo in fondo al male e lì si sa che ci sta di tutto, compresa l’ennesima stazione di estrapolazione mineraria. Ma vuoi mettere che nella Fossa delle Marianne non ci sia l’intoppo ed eccoci al thriller fantascientifico con forti connotazioni, ma solo nella fotografia, a dirla tutta, di horror. Il film racconta dell’odissea di uno sparuto gruppo di ingegneri e biologi marini di sopravvivere ad un terremoto che ha minato la loro stazione manina e di fare ritorno prima a quella base e poi sulla terra ferma. In tutto il frangente una serie di mostri e creature varie e pericoli e angosce e spettacolari effetti speciali. Insomma di tutto per un film telefonatissimo nel finale, proprio un peccato, non mi è piaciuto per nulla.
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