Opinione su Uno, nessuno, centomila - Luigi Pirandello: "Uno, nessuno, centomila": la "dissoluzione" dell'individuo

"Uno, nessuno, centomila": la "dissoluzione" dell'individuo

05/03/2016

Vantaggi

"Uno, nessuno, centomila": la sintesi del pensiero filosofico-esistenziale di Pirandello.

Svantaggi

Un romanzo forse meno semplice di quanto comunemente si crede.


Confesso di essere molto dubbiosa nell'accingermi a scrivere due righe su "Uno, nessuno, centomila" di Luigi Pirandello. Il dubbio nasce dalla difficoltà di trovare il punto focale del romanzo, che, tuttavia, sembra consistere nel problema della "dissoluzione" della personalità individuale. Provo a spiegarmi: Vitangelo Moscarda, dopo essersi accorto di un difetto del suo naso, fattogli notare dalla moglie, s'inviluppa via via in una sorta di "parossismo metamorfico", o, per dirla con parole più semplici, in un desiderio spasmodico di "cambiare" se stesso rispetto a come egli era "vissuto" dagli altri. Ma il pensiero filosofico di Pirandello non gli lascia scampo: è impossibile dismettere il proprio "ruolo sociale" ( la famosa "maschera" pirandelliana) se non a rischio di non essere più "riconosciuto" e di essere considerato completamente "folle". Cosa che inevitabilmente capita al povero Vitangelo che, di punto in bianco, si trova ad essere visto come un pazzo, con la moglie che vorrebbe farlo interdire. Il dramma di Moscarda sta nel non aver capito fino in fondo "dove" lo stava portanto la sua mania per la metamorfosi personale. A poco il personaggio si sdoppia, si triplica e si quadruplica fino al punto di "dissolversi" in una miriade di aggregati fisici che non hanno più alcuna consistenza né per se stesso né per gli altri. La "perdita totale di se stessi" è dunque l'esito finale di chi decide di rinunciare al suo "consueto ruolo" dentro la società di appartenenza. Insomma, la "dissoluzione" del personaggio coincide con la sua assoluta "morte sociale". C'è però questo termine, "dissoluzione", che mi ha dato da pensare parecchio dacché leggo Pirandello. E, per come la vedo io, avendo cercato di approfondire la personalità di questo scrittore, la "cupio dissolvi", ossia il "desiderio di sparire" come elemento infinitesimale tra gli altri elenti della natura era una prospettiva terribilmente "attraente" per Pirandello, per il quale la morte non era altro che una "dissoluzione", un "ritorno" alla natura, elemento tra gli altri elementi. Ho anche avuto l'impressione che per Pirandello il termine "dissoluzione" non abbia alcuna valenza negativa, ma che, al contrario, esso eserciti sulla personalità dello scrittore siciliano una "forza attrattiva" a cui non sapeva resistere. Adesso sto pensando che addirittura la "dissoluzione" sia l'unico modo effettivo per fuggire, per sempre, da tutti i vincoli e le catene imposte dalla società. Forse era questo che Pirandello voleva trasmetterci: non c'erano altre vie di uscita. "Uno, nessuno, centomila" è forse il romanzo più "filosofico" di Pirandello, che, a mio parere, si portava dentro molto della personalità di questo straordinario personaggio. E proprio ora mi sovviene ( ma non vorrei che la memoria mi tradisse) che egli volle essere cremato e che le sue ceneri fossero disperse al vento. La "dissoluzione" come "ritorno" alla natura "immortale". Basta, non mi viene in mente altro, e qui concludo.

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Altre opinioni degli utenti su Uno, nessuno, centomila - Luigi Pirandello

  • rossella1978
    opinione inserita da rossella1978 il 15/06/2017
    Oggi volevo presentare un classico romanzo che si studia a scuola "Uno, nessuno, centomila" scritto da Luigi Pirandello (il cui cognome io usavo leggermente storpiare in maniera comica). In sostanza i...
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    73%
    romanzo di alto spessore, molto attuale, fa riflettere
    quando ci costringevano a leggerlo a scuola non lo si capiva appieno
  • xroswars
    opinione inserita da xroswars il 02/04/2017
    Uno, nessuno, centomila è IL romanzo per eccellenza di Luigi Pirandello, dove tutti i temi che lo scrittore siciliano aveva trattato fino ad allora vengono estremizzati, rendendo l'effetto comico in u...
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    Tra i miei romanzi preferiti
    Nessuno
  • zafferano
    opinione inserita da zafferano il 31/03/2017
    Una fatica letteraria non indiferente ed ineguagliabile. Ecco che cosa rappresenta per me il libro " Uno , nessuno , centomila ". L'argomento centrale di questo romanzo è l'identità e tutto il suo rac...
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    100%
    stile e storia
    no
  • lolaconiglio
    opinione inserita da lolaconiglio il 07/03/2017
    Ho amato Pirandello sin da quando cominciai a leggerlo all'istituto magistrale e da allora la sua letteratura figura tra i miei scaffali (e gli e-libri, dato che google play store mi ha fatto il belli...
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    letteratura di alto livello
    imprecazioni di troppo nella storia in sè e per sè, letteratura forse troppo di nicchia
  • cancrina
    opinione inserita da Anonimo il 06/03/2017
    Uno, nessuno, centomila è uno dei romanzi più conosciuti di Luigi Pirandello. Luigi Pirandello è il mio autore preferito e questo romanzo è uno dei migliori. Il protagonista è Vitangelo Moscarda che u...
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    fa riflettere
    nessuno