Opinione su Và dove ti porta il cuore - Susanna Tamaro: Lettere di una nonna!
Lettere di una nonna!
02/04/2017
Vantaggi
bellissimo
Svantaggi
nessuno in particolare
Sentimento che non dev'essere frainteso con l'amore, quello zuccheroso e sdolcinato protagonista assoluto di mezza bibliografia mondiale.
Perchè siamo portati a pensare al sentimento come a qualcosa da femminucce, passionale e che lega necessariamente un uomo ed una donna, magari con un lieto fine fiabesco proprio come nelle favole.
Il sentimento però per Susanna Tamaro, è un insieme di sensazioni che i suoi personaggi vivono e che provano nella quotidianità in relazione a ricordi ed accadimenti che li coinvolge in prima persona in maniera prepotente e che non deve necessariamente far pensare ad un rapporto di coppia ma spesso si ha a che fare più con sè stessi, i propri errori, le proprie scelte, i rimpianti, i rimorsi, il ripercorrere una strada che ci ha portati ad essere quello che siamo oggi.
E' proprio quello che fa nonna Olga, quando una volta partita sua nipote ventenne per l'America decide di scriverle delle lettere che però non le spedirà mai.
Olga è reduce da un ictus che le ha lasciato offesa la mano sinistra, privandola della libertà di fare in autonomia tutto quello che faceva prima.
Si ritrova così in casa, da sola, con un pugno di idee e di riflessioni che una volta buttate giù sulla carta diventano un fiume in piena di ricordi, di episodi, di domande che lei stessa si pone.
Olga è anziana e tormentata, una persona fragile che ha vissuto con difficoltà sin dai tempi dell'infanzia.
Figlia di una ragazza troppo giovane per fare la madre e di un padre troppo freddo per regalare amore, Olga cresce senza una carezza e senza spensieratezza in una casa dov'è più importante quello che si appare e non quello che si è.
Le scuole elementari sono per lei un'esperienza traumatica, colpa di un istituto in cui le suore sono severe e fanno piangere le bambine senza tenerezza.
Olga segnata da un'infanzia tormentata si troverà a crescere confusa, fragile, convinta di non essere nè bella nè utile.
La sua esistenza è segnata da un matrimonio noioso e soffocante, una figlia ribelle che perderà tragicamente, una nipote altrettanto aggressiva e problematica, un grande amore non vissuto per colpa delle convenzioni.
Quella di Olga è una fase della vita in cui si vede tutto da lontano, in cui il più della strada è stata percorsa e la malattia, la possibilità di stare in casa senza far nulla diventa per lei momento di bilanci, di riflessioni, di sfogo.
Le lettere sono un concentrato di sincerità e brutalità in cui Olga si lascia andare a confessioni importanti per lanciare alla nipote una serie di messaggi che potrebbero aiutarla a capire chi è quella nonna una volta tanto amata ora trascurata, a volte derisa e snobbata.
Mi fa tenerezza Olga, a tratti un po' pena perchè leggendo attentamente si capisce che ha sofferto tanto per il suo ritenersi sempre sbagliata e per tutta una serie di disgrazie che le hanno segnato l'esistenza.
Per via del film, che ora voglio vedere, me la immagino proprio come la splendida Virna Lisi.
E' come se la vedessi, con i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e una vestaglia da camera, seduta ad un tavolo di legno in penombra nella cucina mentre scrive.
Nonostante la confessione dei suoi tanti errori, la voglia di essere finalmente capita, la necessità di liberarsi da dei grandi macigni che ha sul cuore, il libro non è segnato dal vittimismo, ma da una gran voglia di dire le cose come stanno.
Gli episodi di vita odierna si alternano a quelli passati e ad ognuno sono legate delle importanti riflessioni che mettono a nudo il cuore di questa donna che non è sempre stata capace di scegliere bene la sua strada.
Olga si è persa tante volte per poi ritrovarsi e perdersi di nuovo.
I cattivi rapporti con i genitori, la meschinità della figlia, il distacco dal marito sono tutti affetti lacerati che hanno lasciato profonde ferite in una donna ora sola in una grande casa che neanche avrebbe voluto comperare ma che il marito le ha imposto.
165 pagine lette in pochissime ore, scritte in maniera fluida e corretta che mettono in discussione l'esistenza umana ed un percorso di vita che va studiato, meditato, dove non bisogna lasciarsi sempre e per forza travolgere dagli eventi.
Olga tante volte non ha avuto il coraggio di dire no, non ha potuto mandare a monte quel matrimonio infelice, troppe volte si è trovata a camminare per schiarirsi le idee senza sapere che decisione prendere ed in queste lettere si nota un senso di liberazione, un percorso a ritroso che fa bene a questa donna, che per lei è uno sfogo e le serve a far chiarezza su cosa c'è di giusto e di sbagliato nella sua vita, cos'ha fatto, cos'avrebbe potuto fare.
Il "Va dove ti porta il cuore" che raccomanda a sua nipote non è quello di lanciarsi tra le braccia di un ragazzo piuttosto che un altro, è un consiglio che abbraccia l'intera esistenza dove la razionalità non può prevalere fino a soffocare i sentimenti, le passioni, ciò che si è.
Andare dove ti porta il cuore è andare verso la strada più giusta per sè stessi secondo Olga e, alla luce di tutto ciò che racconta nel libro è il più bel consiglio che lei stessa possa dare a chi legge!
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
- sviluppo
- adatto a tutti
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