Villa Grock
Forse sarebbe meglio chiamarla con il suo nome di battesimo Villa Bianca.
Un'imponente villa edificata sulla prima collina di Imperia.
Ci si arriva quasi per sbaglio..senza aspettarsi che dietro il tornante ci si troverà davanti all'atmosfera liberty che riporta in passato ormai da pochi ricordato.
Chi era Grock?
Charles Adrien Wettech Grock.
Era un pagliaccio.
Un artista.
Un clown che arrivava dalla Svizzera.
Era un genio.
Un musicante, un cantastorie, un suonatore di violino.
Era colui che lavorò con il grande Charlie Chaplin.
Era soprattutto un uomo
Un uomo che viene in Liguria e si innamora.
Si innamora di una donna e si innamora della terra ligure.
Lei abitava in una frazione di Imperia, un piccolo paese di nome Garessio e si chiamava Ines.
Grock la sposa e i due concepiscono la piccola Bianca.
Villa Bianca è a lei dedicata.
Costruì l'enorme casa personalmente il pagliaccio svizzero.
Una villa dalle movenze arrotondate, con tante cupole e ponti e laghetti disseminati nel grande parco che la circonda.
Simboli esoterici disegnati alle pareti.
Disegni di cornucopie e chiavi di violino arpeggiano nell'eleganza della villa cintata con un lungo cancello in ferro battuto anch'esso arrotondato.
Morbide e solenni le cupole della villa sovrastano la città.
La leggenda narra che il clown svizzero muore nella sua villa dopo una lunga malattia nel 1959. La moglie non riuscendo a mantenere gli esosi costi per tenere in vita la villa la chiude.
E la villa lentamente muore come colui che l'aveva costruita.
Per anni è rimasta cosi.
Abbandonata, solitaria e silenziosa.
Gli alberi del parco erano cresciuti a dismisura, i cancelli arrugginivano e i vetri delle finestre andarono in frantumi.
Sono nata in questa terra imperiese e sento di farne parte.
Nell'età adolescenziale si andava sempre a Villa Grock.
Era un posto magico.
Lontani dal centro e ben nascosti dalla folta vegetazione si passavano pomeriggi indisturbati esplorando gli interni della villa, sedendo nel giardino a strimpellare le chitarre e prendendo il sole nelle giornate estive.
Un mondo in miniatura che per noi quindicenni era diventata un isola felice.
Nessuna intromissione dagli adulti.
Si potevano fumare le prime sigarette in pace e si poteva fare tutto il rumore che si voleva..tanto non c'era nessuno ad ascoltare.
Ricordo benissimo le stanze impolverate.
Gli arredi pittoreschi che con il passare degli anni qualcuno ha trafugato di soppiatto dalle stanze.
All'interno, subito dopo il portone d'ingresso, c'era un grande scalone che portava ai piani alti e ancora più su fino alla cupola.
Che vista meravigliosa da lassù.
Si vedeva la città di Imperia scendere nei carrugi fino al porto.
E sotto...nelle cantine..c'era davvero una vecchia sedia a rotelle arrugginita che si diceva appartenesse al clown.
Era inquietante.
Stava li solitaria e triste.
Abbandonata in mezzo alle cianfrusaglie dello scantinato.
Stavamo tutti in silenzio quando si scendeva sotto.
Un gruppetto compatto di ragazzini quasi spaventati.
Poi gli anni sono passati.
La speculazione edilizia ha nascosto qualche carriugio e le case hanno cominciato a popolare la collinetta per arrivare alla villa.
Recentemente la provincia ha acquistato Villa Grock.
Un'escabotage commerciale.
Il museo dedicato al clown Svizzero che ha portato la sua arte nei teatri di tutto il mondo.
Il museo di Villa Grock.
Sono andata a curiosare la "mia" villa.
E' rinata sotto un nuovo splendore di luci, sempre affascinante e sorridente come allora.
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