Opinione su Viterbo: Quanta storia nella Tuscia!

Quanta storia nella Tuscia!

29/02/2016

Vantaggi

storia, cultura, gastronomia

Svantaggi

non rilevati


Posta a pochi chilometri da Roma, Viterbo è una città ricca di fascino e nella quale è possibile immergersi restandone inebriati dagli infiniti contenuti storici che riportano al Medioevo. Sentimenti e piaceri che abbiamo condiviso in famiglia domenica scorsa. Decisi, infatti, a passare una domenica diversa ci siamo avviati di tarda mattina verso il capoluogo della Tuscia. Bello anche il tragitto che ci ha visto attraversare i monti Cimini, lasciandoci via via alle spalle paesaggi lacustri, noccioleti, castagneti e terreni coltivati da aziende agricole con vendita diretta dei prodotti della terra. Dopo alcune fermate, siamo arrivati a Viterbo quando era ormai l'ora di pranzo. Ci siamo allora inoltrati nel borgo trovando posto in un ristorantino nel quartiere medievale di San Pellegrino e qui, dopo un primo di pasta fatta in casa, mi sono concesso un bicchierino di vin santo per accompagnare il dolce tipico locale: una bella fetta di pangiallo. Una quantità infinita di calorie fatte di cioccolato, miele e frutta secca a profusione. Fra gli ingredienti non mancava, ovviamente, la nocciola gentile romana, altro prodotto tipico locale.
Abbiamo iniziato così la nostra visita alla città, ma concorderete che anche questo è conoscere e apprezzare il territorio.
Usciti, ci siamo concessi una passeggiata attraverso le strette viuzze e le piazzette del quartiere che, con edifici perfettamente conservati con le loro tipiche scale a vista, sembra essere giunto a noi direttamente dal periodo in cui Viterbo fu sede del papato. A tal proposito, non potevamo mancare dal visitare la Loggia delle Benedizioni che affianca il Palazzo Papale e attraverso la quale si dava accesso alla Sala del Conclave. Bellissimi i suoi archi ogivali a sesto acuto che son stati testimoni di quello che, nella seconda metà del XIII secolo, è stato il conclave più lungo della storia, conclusosi dopo venti mesi con l'elezione di Gregorio X dopo che i porporati erano stati lasciati a pane e acqua e col tetto della sala scoperchiato. Attaccata al palazzo, merita una visita anche la Cattedrale di San Lorenzo che in quest'anno giubilare è sede di una Porta Santa. Ma l'evento per il quale Viterbo è nota nel mondo è la processione annuale con la "Macchina di Santa Rosa", la torre da cinque tonnellate alta trenta metri che porta in testa la statua della Santa. Con in testa le immagini che ogni anno ad inizio settembre passano nei notiziari regionali, nell'immenso gioco di luci che illumina la Macchina, abbiamo fatto visita al suo Santuario nel quale sono conservate anche le spoglie sacre della Santa.
Infine, in macchina, ormai sulla via del ritorno abbiamo dato uno sguardo anche a Porta Romana, il varco che si apre sulle antiche alte mura costruite a difesa dell'antica città.
Se decidete di visitarla sappiate che ne vale la pena. Permettetemi di consigliarvi di dedicarci un’intera giornata... e non fatevi distrarre troppo dalle prelibatezze gastronomiche. C'è tanto da vedere.

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  • aduken
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    Vicina a molte attrazioni, attiva culturalmente
    Serve l'auto per girare nei dintorni
  • pipi2010
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