Opinione su 1Q84 - Haruki Murakami: DUE LUNE NEL CIELO

DUE LUNE NEL CIELO

09/05/2020

Vantaggi

Bello! Non c’è altro da aggiungere. Murakami è geniale e ha un’immaginazione fuori dal comune; riesce ad usare le parole in un modo incredibile e attraverso il solo uso di queste ti trascina in un mondo completamente nuovo, l’anno 1q84.

Svantaggi

spesso l’autore si perde in eccessive digressioni e ripetizioni che lo rendono un po’ lento


Quale pianeta misterioso e inquietante intravedono i protagonisti di 1Q84, l’insegnante di arte marziali Aomame e il matematico ed editor Tengo, quando la Tokio contemporanea in cui abitano li abbandona ai margini delle sue tangenziali intasate e dei suoi quartieri affollati di bar per uomini e donne sole? Si tratta certamente di un luogo funestamente magico nel quale spuntano due lune nel cielo, dalla labbra di una bambina stuprata e traumatizzata fuoriescono minuscole creature, i cosidetti Little People e una capra cieca viene segregata da una setta religiosa e sorvegliata da un’adolescente che poi trascriverà l’esperienza in un abbozzo di romanzo. Eppure all’inizio del libro, un taxista sentenzia” Di realtà ce n’è sempre una sola”. Allora il problema non sta tanto nello stabilire se abbiamo una o mille realtà ma di definire qual è quell’unica realtà che noi percepiamo e facciamo nostra. Aoname e Tengo in realtà non sono individui comuni, ma il loro sguardo sul mondo è particolare: tutto in loro, storia, personalità, solitudine, in realtà li rende straordinariamente affini a personaggi dei grandi classici della letteratura occidentale, dagli orfani di Dickens all’Alice di Lewis Caroll. Essi condividono l’esperienza dell’abbandono dei genitori con l’altra sfuggente ma fondamentale apparizione del romanzo, la diciasettene scrittrice Fukaeri. E la condizioni di orfanità caratterizza non solo gli attori principale della vicenda ma l’intero universo in cui compiono la loro discensio ad inferos, scendendone da entrate speculari: Aomame conosce la violenza e l’omicidio, Tengo l’impossibilità di darsi un’identità stabile. Ed è lì che essi ritrovano la realtà di cui solo la grande letteratura ha svelato la natura distopica e disorientante: c’è un entità misteriosa che sovradetermina la trama delle nostra vite, come ne “Il castello” di Kafka rappresentata nel libro dalla setta misteriosa attorno a cui le sorti di tutti finiscono per gravitare. Ma non esiste più il Grande Fratello della celebre distopia orwelliana e il 1984 è diventato 1Q84, dove la q maiuscola rappresenta il grande interrogativo sulla peculiarità metamorfica della contemporaneità ove non esiste più l’assolutizzazione di una qualche verità e dove la presenza corporale si confonde con quella virtuale. Ma è comunque la sola realtà che noi possediamo, il labirinto di forme che solo la letteratura, fin dai tempi del multiforme Odisseo omerico, ha saputo imprigionare con il suo sguardo tentacolare.

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Altre opinioni degli utenti su 1Q84 - Haruki Murakami

  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 09/05/2020
    Troppe volte mi è capitato tra le mani questo libro che mi hanno regalato e tutte le volte non mi decidevo mai a leggerlo. Il libro è piuttosto visionario e articolato e nonostante ciò sa prenderti pe...
    Continua a leggere >
    Consigliato a chi ha letto... O si accinge a scoprire la letteratura giapponese
    no direi di no ....
  • blase
    opinione inserita da blase il 09/05/2020
    SINOSSI: 1984, Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L’autista le suggerisce di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza. Ma aggiunge: «Non si lasci ingannare dalle appa...
    Continua a leggere >
    100%
    romanzo d'amore, ma con tutti i caratteri particolari e surreali che Murakami dà alla storia rendendolo quindi un romanzo immaginario
    solo a chi si vuole avvicinare alla cultura Giapponese Fantasy/Psicologico
  • tatadada
    opinione inserita da tatadada il 09/05/2020
    Come tutti ben sanno non mi piace affatto leggere, ma nella mia vita sono stata costretta a leggere alcuni libri da portare all'esame di maturità a scuola, e poi perché il professore ci obbligava a le...
    Continua a leggere >
    fantasia, realtà, magico, storia, psicologia, giappone
    non per tutti
  • clary
    opinione inserita da clary il 09/05/2020
    Vorrei iniziare premettendo che Murakami Haruki e` sicuramente uno dei miei autori preferiti: il suo stile e` davvero semplice e leggero, ma proprio per questo riesce ad affrontare argomenti di un cer...
    Continua a leggere >
    100%
    lo stile di lo stile di scrittura, come sempre davvero piacevole ed impeccabile. , come sempre davvero piacevole ed impeccabile.
    lettura esageratamente pesante e noiosa, tant’e` che verso la meta` del secondo libro mi sono ritrovata a sperare di finirlo al più` presto
  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 09/05/2020
    Sono molto affezionato a questo libro che ho letto e riletto e mi ha fatto innamorare di questo autore. L'ho letto la prima volta diversi anni fa a casa dei miei genitori, poi lo volevo rileggere ma n...
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    100%
    storia, stile, creatività passione, personaggi
    nessuno