Opinione su Alcyone - Gabriele D'Annunzio: Alcyone tra paesaggi estivi e autunnali
Alcyone tra paesaggi estivi e autunnali
27/01/2019
Vantaggi
Scoprire una delle raccolte più riuscite di D'Annunzio
Svantaggi
Danneggiare la lettura con un ricorso eccessivo alle note
E allora spieghiamo anzitutto l'arcano: Alcyone è una costellazione delle Pleiadi, e secondo la mitologia fu quella che fu trasformata in uccello marino. Scoprendo chi era Alcyone, veniamo a svelare anche i segreti più reconditi di questo terzo libro delle "Laudi". Il primo protagonista assoluto dell' "Alcyone" dannunziano è il mare; ma non il mare in tutte le stagioni, ma il mare d'estate; quindi, il secondo protagonista è l'Estate ( con la "E" maiscola) a indicare appunto il colmo dell'estate, con le sue calure e i suoi colori abbacinanti; il terzo protagonista è il declinare dell'estate: l'autunno.
Inutile dire che D'Annunzio parteggiava assolutamente per il "colmo" dell'estate, in cui meglio si riconosceva, perché questa stagione è ricchissima di vita e di vitalità. Soffermarsi su questa o quest'altra poesia non sarebbe molto produtivo; molto meglio cogliere l'"animus" complessivo dell' "Alcyone", caratterizzato da un andamento fortemente musicale, una "tecnica" in cui D'Annunzio eccelleva, in quanto degustatore di un lessico antico e fascinoso, che egli riversava a piene mani nelle sue liriche.
Volendo proprio citare qualche esempio significativo in fatto di "musicalità" è sufficiente ricordare "La pioggia nel pineto", in cui l'elemento musicale è espressamente ricordato con la metafora delle gocce di pioggia assimilate a dita che si muovono lievi sui tasti d'un pianoforte. La "musicalità" è riscontrabile non soltanto nei paesaggi di mare, ma anche montani.
Vorrei qui citare una poesia dell' "Alcyone" che (almeno un tempo) si leggeva e si mandava a memoria persino alle elementari: mi riferisco ai "Pastori" d'Abruzzo e alla lenta transumanza delle greggi verso il "mare". D'Annunzio sapeva come descrivere i paesaggi estivi, ma anche quelli autunnali, come nel caso dei "Pastori".
Cos'è, alla fine, "Alcyone"? Una prova di bravura del poeta, in cui si riscontra non soltanto il possesso di un lessico antico e rarissimo, ma anche un animo sensibile alle bellezze dei paesaggi estivi, colti nella loro forza prorompente, e dei paesaggi autunnali, soffusi di delicata malinconia.
"Alcyone" è sicuramente la raccolta più riuscita di D'Annunzio, il quale, per altri versi, non raggiunse mai i vertici conseguiti con essa. Se dovessi suggerire una tecnica di lettura, direi di non agire "scolasticamente", soffermandosi a ogni piè sospinto per andare alle note esplicative, ma abbondonarsi a una lettura impressionistica, che unica può cogliere quella "musicalità" cui si faceva sopra riferimento. Le note serviranno "dopo", per capire il senso di certe parole, che davvero oggi risultano del tutto inusitate e consegnate per l'eternità alla gloria dei lessici specializzati; detto più volgarmente, ai vocabolari.
Inutile ricordare che, comunque, per affrontare D'Annunzio bisogna essere un po' attrezzati ( in mancanza di note sufficienti, un buon dizionario non sarebbe inopportuno). Auguri e buona fortuna a tutti.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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