Ritratto irreale eppure veritiero della NY yuppie
Questo romanzo, pubblicato alcuni decenni fa, ha per protagonista un giovane agente di borsa newyorchese. Come i suoi colleghi e l'intero ambiente in cui si muove, la sua vita è scandita da un opprimente confronto sociale nel quale i parametri sono i soldi, gli outfit e l'aspetto fisico. Le sue notti trascorrono tra orge e droghe, finché il ragazzo si accorge che non gli basta più. Così inizia a uccidere in modo efferato, dapprima qualche escort colpevole soltanto di essere stata prenotata da lui, poi persone del suo ambiente. Delitto dopo delitto, il suo equilibrio mentale va facendosi sempre più precario, finché... L'opera è cruda, ripetitiva non per incapacità dell'autore ma perché la ridondanza di certe situazioni e dialoghi sottolinea alla perfezione la monotonia di un mondo che dall'esterno appare dorato e all'interno risulta invece vacuo e assolutamente squallido. Comunque American Psycho non annoia mai, perlomeno a me. Il finale è inopinato e assume certamente un senso quando si è arrivati a quel punto della lettura. Che può essere più o meno lunga, trattandosi di un romanzo piuttosto corposo. Io non mi pento di averlo letto, e lo consiglio. Sono sicura che diversi lettori lo apprezzeranno, ma alcuni lo considereranno noioso. La violenza raccontata poi può risultare disturbante.
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